Bologna 21 Gennaio 2022 - La FP CGIL di
Bologna denuncia un quadro di persistente inadeguatezza in ordine alle misure
di prevenzione adottate al Tribunale di Bologna, stante il contesto generale di
aggravamento del contagio epidemico.
Sulla scorta dei
Protocolli sottoscritti in tema di "Salute e Sicurezza" a livello nazionale e
territoriale, siamo intervenuti a più riprese sull'argomento e nell'ultima nota
risalente al novembre scorso, a fronte di talune criticità riscontrate, avevamo
ribadito la necessità delle sanificazioni degli uffici da effettuare sempre in
occasioni di casi conclamati e che ogni disposizione inerente l'organizzazione
del lavoro che producesse riflessi sulla salute e sicurezza dovesse essere
oggetto di informazione preventiva e conseguente confronto sindacale. Si
concludeva richiamando l'eventuale responsabilità in capo all'Ufficio per i
danni alla salute dei lavoratori dovuti alla mancata o tardiva adozione delle
misure di prevenzione.
Ebbene,
nonostante i Protocolli su richiamati prevedano, fra l'altro, la pulizia
rafforzata degli ambienti, la sanificazione periodica dei locali e delle
postazioni di lavoro, le condizioni igienico-sanitarie che presenta il
Tribunale appaiono al di sotto degli standard di sicurezza previsti.
A titolo
esemplificativo, non certo esaustivo: le aule di udienza, nonostante le decine
e decine di persone che quotidianamente vi accedono, non risulta, a detta di
chi le frequenta abitualmente, siano sottoposte ad alcuna sanificazione. Le
pulizie giornaliere non risultano rafforzate, limitandosi perlopiù allo
svuotamento dei soli cestini.
Si è consapevoli
del nodo delle risorse, ma lo si affronta in esplicito magari svolgendo sul
punto una battaglia condivisa.
Si rappresenta,
altresì, che il Tribunale di Bologna è stata tra le Amministrazioni più
sollecite al rientro in presenza, sin dal maggio 2020, richiamando il personale
del settore penale a lavorare nella stragrande maggioranza quasi esclusivamente
in presenza. Ma non ci risulta che si sia predisposto un corrispondente
efficace piano di screening periodici, da concordare con l'azienda sanitaria
competente, per sostenere un così cospicuo numero di lavoratori in presenza.
A poco pare
siano valse le segnalazioni fatte pervenire dai lavoratori, sia con
sottoscrizioni massive dirette che per il tramite della RSU di posto di lavoro.
Ci domandiamo, inoltre, come l'Amministrazione possa ottemperare alle indicazioni
richiamate da ultimo per i tirocinanti (Provv.n°17 del 14/01/22 del Presidente
del Tribunale) che prevedono, fra l'altro, di lavorare in postazioni
igienizzate e, per il lavoratore, che possa igienizzarsi le mani ogni volta che
ne ravvisa la necessità, tenuto conto della mancata dotazione generalizzata e
da tempo in tutta la struttura di gel igienizzante e soprattutto senza sapere
se potrà provvedere alla distribuzione a tutto il personale dei dispositivi
individuali di protezione del tipo FFP2 a cui pure allude il Provv. n° 19 del
11/01/22 del Presidente del Tribunale.
Riguardo poi la
prescrizione di rispettare la distanza interpersonale di due metri, questa
richiama un nodo più strutturale che non è più possibile eludere.
A distanza di
quasi un anno dal trasloco da Palazzo Pizzardi, si può affermare, a nostro
avviso, che la scelta dei locali della ex maternità, quale sede del polo
penale, sia stato un grave errore. Nulla da eccepire sulla bellezza del luogo e
la suggestione dell'architettura, ma il complesso San Procolo rimane
strutturalmente inadatto ad accogliere le centinaia di persone - dipendenti ed
utenti - che quotidianamente vi accedono.
Gli spazi,
originariamente creati per soddisfare le esigenze di un Convento e
successivamente delle partorienti, non si adattano a svolgere funzione di
pubblici uffici: piccoli, scarsamente illuminati, alcuni difficilmente
accessibili o raggiungibili. Anche le aule di udienza dibattimentali si sono da
subito rivelate inadeguate: insufficienti per numero e anguste per dimensione,
con una pessima acustica, sprovviste di adeguate sale di attesa.
Siamo sempre
stati disponibili e ancora lo siamo ad incontrare l'Amministrazione, come
sollecitato al Tribunale e al Servizio di vigilanza su igiene e sicurezza
dell'amministrazione della giustizia, per sviluppare un confronto con l'obiettivo
di condividere misure organizzative urgenti in primis per la salvaguardia della
salute e sicurezza di quel mondo del lavoro di cui siamo parte. Auspichiamo quindi
in un rapido riscontro.