La CGIL di Bologna e la FP CGIL di Bologna nel denunciare l’ennesima tragedia che si è consumata all’interno delle mura della Dozza e che ha avuto per vittima una donna detenuta suicida, intende porre all’attenzione di tutte le istituzioni cittadine e le autorità preposte le contraddizioni strutturali che affliggono da tempo il sistema carcerario cittadino a Bologna.
Da tempo denunciamo il cronico sovraffollamento e la grave carenza di personale nella casa circondariale Dozza e al Centro di Giustizia Minorile del Pratello che minano la condizione di vita della popolazione carceraria e le condizioni di lavoro degli operatori.
Le parole richiamate anche di recente del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla funzione riedicativa della pena non trovano riscontro applicativo e nei penitenziari italiani si continua a morire per suicidio e in questa macabra conta scompaiono le distizioni tra detenuti e polizia penitenziaria. Siamo gà arrivato a ben 28 casi complessivi.
Solo due giorni fa la Fp CGIL di Bologna ha nuovamente denunciato la grave situazione di sovraffollamento della popolazione carceraria e di carenza di personale che rendono sempre più insostenibili le condizioni di vita delle detenute e dei detenuti e le condizioni di lavoro degli operatori.
Molti gli episodi di aggressione fisica e verbale fra detenuti e agli operatori della polizia Penitenziaria è molti i danneggiamenti alla struttura e alle suppellettili.
“Il Provveditorato ha il dovere di intervenire prima che sia troppo tardi e la situazione precipiti” chiudeva la nota della categoria.
La CGIL di Bologna e la FP CGIL di Bologna lanciano perciò un appello alla città e alle istituzioni affinché si apra una discussione urgente, chiamando il Governo alla necessaria assunzione di responsabilità, finalizzata ad aggredire e risolvere le gravissime criticità che investono il sistema penitenziario, la dignità di chi è detenuto e di chi vi opera.