Archivio di Stato di Bologna. Primi risultati rispetto l'annunciata chiusura della sede di Imola

Lo scorso aprile avevano denunciato la chiusura della sede di Imola dell’Archivio di Stato di Bologna, a seguito della comunicazione della Dirigente, per gravi carenze di organico.

Come FP CGIL di Bologna ci eravamo subito attivati per scongiurare tale chiusura che avrebbe comportato una sconfitta per tutto il Ministero, ma anche una grave penalizzazione per la collettività, sollecitando un impegno concreto e una sinergia tra Direzione Generale degli Archivi, Direzione dell’Archivio di Stato di Bologna, istituzioni statali e locali,  per cercare nuovi spazi e soluzioni per una rinnovata progettualità capace di mantenere l’offerta di servizi al pubblico e rispondere alle esigenze dei cittadini imolesi.

Apprendiamo oggi dalle dichiarazioni rilasciate dalla dirigente dell’Archivio di Stato di Bologna e di Imola, l’intenzione di mantenere in loco il patrimonio documentario del comprensorio imolese.

Siamo ovviamente soddisfatti di tali dichiarazioni e per le nuove opportunità di fruizione e valorizzazione del patrimonio archivistico imolese che si prospettano, spiace solo non aver rintracciato nell’intervista alcuna sottolineatura o riferimento all'impegno sindacale che ha contribuito a determinare una evoluzione rispetto alle posizioni iniziali che peraltro non escludevano il trasferimento dei fondi imolesi fuori dal Comune di elezione.

Ciò detto, fedeli allo spirito costruttivo che ci ha contraddistinto sin dall’inizio della vicenda, ribadiamo la necessità di continuare ad assicurare il servizio di consultazioni con le stesse modalità attuali a beneficio degli studiosi e dei professionisti del territorio, perlomeno fino a quando non si concretizzi – si spera a breve – una soluzione strutturale, con il concorso delle autorità locali imolesi, che tenga insieme in uno stesso luogo l’ingente fondo imolese e la doverosa consultazione di detta documentazione mediante una sala studi adeguata.

 Anche per questo la FP CGIL di Bologna ha proclamato per il prossimo 23 Maggio, lo SCIOPERO GENERALE di tutti i servizi pubblici e privati del territorio.

 


Comune di Bologna. La protesta degli operatori URP (uffici relazione con il pubblico) va in Consiglio Comunale

Grande adesione all’assemblea pubblica indetta dalla FP Cgil di Bologna rivolta al personale degli Uffici Relazioni con il Pubblico del Comune di Bologna. Tutti gli URP della città sono chiusi e molti i dipendenti che sono venuti a Palazzo comunale per portare all’attenzione del Consiglio le ragioni della protesta.

Invece di colmare l’ormai cronica carenza di personale anche in questo servizio al cittadino, l’Amministrazione da mesi sta pensando e ripensando ad un progetto di riorganizzazione degli Uffici Relazioni con il Pubblico senza alcun coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali.

Ad oggi non sappiamo nulla, se non “per sentito dire”. Cosa tireranno fuori dal cilindro? Come verrà garantito il servizio degli URP nei quartieri? Le attività cambieranno? In che modo? E i carichi di lavoro? Il personale verrà spostato dalle attuali sedi? Sono tante, troppe le domande alle quali non ci sono risposte.

Un atteggiamento inaccettabile, purtroppo non inedito che denota il livello di considerazione e rispetto che l’Amministrazione ha nei confronti di chi opera nei servizi per dare risposte ai bisogni dei cittadini e delle imprese.

Solo nel 2023 gli Urp cittadini hanno avuto circa 270.000 contatti con l’utenza. Una media giornaliera di 230 rilasci di Carte di Identità elettroniche per un totale annuo che sfiora le 59.000 unità. Oltre 100 certificati di residenza al giorno per un totale di circa 26.000 l’anno, oltre 3000 pratiche nell’anno, per occupazioni di suolo pubblico e manifestazioni. 13.000 le segnalazioni evase, fatte da cittadini per degrado, sicurezza, viabilità e tanto altro. Il tutto con un’organico di 80 operatori suddivisi negli 11 sportelli URP aperti in città.

La carenza del personale si traduce in disagi concreti per l’utenza. Tempi di attesa allungati per il rilascio di documenti come la carta d'identità e la difficoltà per le imprese ad ottenere il rilascio di autorizzazione per l'occupazione di suolo pubblico, necessaria per lo svolgimento delle loro attività. Analoghe difficoltà nell’attività di orientamento all’interno della complessa macchina comunale che gli URP svolgono per il cittadino, nella presa in carico delle segnalazioni sui disagi dovuti alla viabilità, la sicurezza e su tutte e problematiche quotidiane.

Si tratta di disagi che sempre più spesso espongono gli operatori a situazioni di tensione con gli utenti sempre più frustrati e indisposti per i tempi di attesa e dalle complessità.

Come FP CGIL denunciamo da anni la necessità di un piano straordinario di assunzioni per la tenuta e il potenziamento dei servizi pubblici che l’Amministrazione deve garantire ai cittadini. E’ ora che anche l'Amministrazione si batta concretamente, anche sul piano politico, per superare le restrizioni nazionali sulle spese per il personale e sui vincoli assunzionali.

Occorre valorizzare il personale, ascoltarlo e garantire che possa operare in sicurezza. Si tratta di persone che con il loro lavoro si prendono in carico i bisogni di altre persone e sono “il biglietto da visita” dell’Amministrazione

Nelle attuali condizioni non si può andare avanti, non si può garantire un servizio di qualità alla collettività.

Anche per questo la FP CGIL di Bologna ha proclamato per il prossimo 23 maggio lo sciopero generale di tutti i servizi pubblici in tutto il territorio bolognese.


Per i dipendenti del comune di Pianoro la misura è colma. Senza Lavoratori non esistono servizi pubblici!

Lo hanno denunciato nell'assemblea sindacale che si è svolta oggi 9 maggio le lavoratrici e i lavoratori del Comune che negli ultimi anni hanno affrontato continue riorganizzazioni dei servizi per le forti carenze di organico nell'Ente.

Da tempo la FP CGIL di Bologna assieme alle delegate sta chiedendo politiche sul personale volte alla valorizzazione dei dipendenti, a nuove assunzioni, alla stabilizzazione dei servizi e ad una organizzazione del lavoro che veda il coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso efficaci relazioni sindacali.
Richieste che fino ad ora sono cadute nel vuoto.

È da ormai troppo tempo, già prima della pandemia da Covid 19, che i servizi del comune sono garantiti con continuità alla collettività, solo grazie all'abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente si adoperano per fornire risposte qualificate e professionali ai bisogni dei cittadini, nonostante la grave e costante carenza di personale.

Si chiede rispetto, considerazione e valorizzazione dei dipendenti e l’avvio di un confronto di merito che consenta di attuare una corretta applicazione del Contratto Nazionale, il corretto riconoscimento dei diritti e delle potenzialità in esso contenute e lo sviluppo della contrattazione decentrata.

L'assemblea di oggi ha quindi deciso all'unanimità di mobilitarsi attuando tutte le iniziative necessarie.
SENZA LAVORATORI NON ESISTONO SERVIZI PUBBLICI! 

La FP CGIL di Bologna è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori verso lo SCIOPERO GENERALE già proclamato in tutto il territorio Bolognese per il prossimo 23 maggio.


Comune di San Pietro in Casale - Senza Lavoratori non ci sono Servizi Pubblici. Verso lo sciopero del 23 maggio

E’ tristemente noto che a causa del grave disavanzo economico sul Bilancio 2023, il Comune di San Pietro in Casale ha attuato un Piano di Riequilibrio decennale, i cui effetti si stanno facendo via via sempre più evidenti.

Meno noto è che nel Piano è prevista la drastica riduzione del personale comunale, dato che per anni nessuna uscita a seguito di pensionamento sarà sostituita.

Parliamo di un Comune che già prima del Piano di riequilibrio aveva la necessità di dare copertura con nuove assunzioni ai posti che si erano resi vacanti nel corso degli anni e che oggi, in pochi mesi è passato da 32 a 26 dipendenti.  Nel 2020 i dipendenti era 35.  A questa grave situazione di carenza di personale si aggiunge la decisione di non sostituire neppure il personale che per motivi diversi dal pensionamento decidesse di dimettersi volontariamente.

Senza Lavoratori non ci sono servizi pubblici

Già ora il personale comunale si trova nell’impossibilità di poter continuare ad erogare alcuni di quei servizi che hanno da sempre caratterizzato il Comune di San Pietro per l’attenzione verso i propri cittadini. Situazione che non di rado è fonte di conflittualità nei confronti dello stesso personale.

A breve il poco personale presente sarà chiamato a garantire tutta l’attività per le prossime elezioni amministrative e, come se non bastasse, il Comune di San Pietro è stato inserito in una sperimentazione per il rilascio del passaporto tramite Poste italiane (che sono oggetto di privatizzazione) che rischia di determinare un sovraccarico di attività agli operatori del servizio anagrafe ai quali viene chiesta la disponibilità di autenticare parte del procedimento. Gli uffici amministrativo-contabili sono chiamati a verifiche e rendicontazioni straordinarie, con personale dimezzato per ricollocamenti interni e gli uffici tecnici, già in carenza di personale e di risorse si troveranno a gestire anche i lavori assegnati dal PNNR.

Per non parlare della situazione della squadra esterna composta da 4 operatori, il cui dimezzamento nel prossimo futuro rischia di pregiudicare l'operatività e la sicurezza sul lavoro.

Serve un numero adeguato di lavoratori per garantire i servizi pubblici ai cittadini!

Serve garantire con urgenza la sostituzione immediata delle dimissioni volontarie!

Serve sostenere le lavoratrici ed i lavoratori che continuano con abnegazione a garantire per quanto possibile i servizi ai cittadini, coinvolgendoli pienamente in ogni riorganizzazione necessaria, come ad esempio l’aumento immediato delle ore dedicate al back office, il riesame urgente di vari procedimenti ecc.

Serve fin da ora l’impegno che le somme che il piano di riequilibrio lascia alla discrezione dell’Amministrazione siano investite per l’assunzione di personale!

La FP CGIL di Bologna è al fianco delle lavoratrici e lavoratori del Comune di San Pietro in Casale e del loro lavoro quotidiano per tutti i cittadini del Comune.

Scioperiamo insieme il prossimo 23 Maggio per dare un futuro a tutti i Servizi Pubblici a San Pietro in Casale e in tutto il territorio metropolitano!


Grande sconcerto e contrarietà per l'annunciata chiusura della sede distaccata di Imola, dell'Archivio di Stato di Bologna

Siamo stati informati dalla dirigente dell'Archivio di Stato di Bologna che la sede distaccata di Imola chiuderà per la grave carenza di personale.

Sono anni che la FP CGIL denuncia, inascoltata, la necessità di attuare un piano straordinario delle assunzioni per far fronte ad una situazione di anni che sta caratterizzando l'intero sistema dei servizi ai cittadini e anche tutti gli uffici territoriali del Ministero della Cultura.

Gli archivi, così come le biblioteche, i musei e tutti gli uffici del MiC costituiscono un prezioso presidio culturale e istituzionale sui territori e la loro chiusura rappresenta non solo una sconfitta per tutto il Ministero, ma anche una grave penalizzazione per la collettività.

Gli archivi garantiscono un servizio essenziale perché custodiscono documenti che rappresentano la conservazione della memoria delle nostre comunità accessibili a tutti coloro che li frequentano: cittadini, studenti, studiosi e professionisti.

L’archivio imolese, pur non essendo aperto tutti i giorni, ha un numero di fruitori importante che potrebbero sicuramente crescere ancora se disponesse di un organico più consistente. L’incremento del personale permetterebbe inoltre di ampliare l’orario di apertura giornaliera incrementando l’offerta didattica alla comunità scolastica del circondario imolese. Chiuderlo in un territorio che peraltro rappresenta uno dei principali centri culturali, economici e turistici della città metropolitana di Bologna e della nostra regione,  non è per noi ammissibile. 
Serve quindi scongiurare la chiusura della sede di Imola attraverso un impegno concreto e una sinergia tra Direzione Generale degli Archivi, Direzione dell'Archivio di Stato di Bologna, istituzioni statali e locali,  per cercare nuovi spazi e soluzioni per una rinnovata progettualità capace di mantenere l'offerta di servizi al pubblico e rispondere alle esigenze dei cittadini imolesi.
Anche per questo la FP CGIL di Bologna ha proclamato per il 23 Maggio 2024 lo SCIOPERO GENERALE di tutti i servizi pubblici e privati della categoria

Il Governo ringrazia i Vigili del Fuoco intervenuti a Bargi. Sono dovuti e apprezzati, afferma la FP CGIL di Bologna, ma servono atti concreti!

Questa mattina 18 Aprile, Emanuele Prisco, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno e Galeazzo Bignami, Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti alla presenza dei vertici nazionali del Corpo dei Vigili del Fuoco, si sono ritrovati presso la sede di Bologna e della Direzione regionale, per ringraziare di persona le squadre di vigili del fuoco che si sono alternate nelle complicate e rischiose operazioni di soccorso, che hanno svolto con la consueta professionalità e umanità, nella centrale elettrica di Bargi – Suviana.

Grandi professionisti, coraggiosi e dediti al proprio lavoro che hanno rischiato la propria vita per cercare di portare in salvo i feriti e purtroppo recuperare ai loro cari i deceduti.

Lo scenario d'intervento, unico nel suo genere, che hanno rappresentato i soccorritori ha messo in evidenza condizioni di lavoro estreme e pericolose che andrebbero a nostro avviso riconosciute oltre ai dovuti ed apprezzati ringraziamenti.

Come FP CGIL denunciamo da anni la necessità di un piano straordinario di assunzioni per coprire la grave carenza di personale anche nel corpo dei Vigili del Fuoco che a Bologna si traduce, per quanto ci è dato sapere,  in circa il 20% in meno del personale operativo e circa il 50% in meno del personale tecnico-amministrativo.  

A ciò si aggiunge una dotazione di mezzi e strumentazione spesso vetusta con la quale gli operatori sono costretti a far fronte alle tante emergenze, come quella di Bargi, oltre l’attività ordinaria.

Occorre valorizzare e mettere nelle migliori condizioni di operare chi con il suo lavoro si occupa del soccorso e della sicurezza di tutti. Si tratta di persone che si prendono cura di altre persone.

I ringraziamenti sono dovuti e apprezzati, ma servono atti concreti.

Anche per questo La FP CGIL di Bologna ha proclamato lo sciopero generale per il 23 Maggio 2024 di tutti i servizi pubblici e privati del territorio metropolitano bolognese.

 


URP Comune di Bologna: le Lavoratrici e i Lavoratori denunciano carenza di personale, software informatici e luoghi non sempre adeguati

Si è svolta il 17 Aprile una partecipatissima assemblea convocata dalla FP CGIL di Bologna, delle lavoratrici e dei lavoratori di tutti gli Uffici Relazioni con il Pubblico, che garantiscono tutti i giorni il front office dell’amministrazione comunale di Bologna verso tutti i cittadini.

Carenza di personale, software informatici e luoghi non sempre adeguati, procedure complesse che complicano la relazione e la risposta ai cittadini, esponendo a rischi concreti di aggressioni; presenza diffusa di personale sotto inquadrato; assenza di risposte salariali; progetti riorganizzativi che mettono in gioco anche il futuro dei Quartieri senza alcun coinvolgimento di chi sarà chiamato ad applicarli.

Poca o nulla l’attenzione a questo servizio fondamentale per i cittadini e a questi lavoratori, tra l'altro chiamati in queste settimane anche a prestazioni aggiuntive straordinarie per garantire il diritto di voto di tante e tanti cittadini!

Basta mettere all’ultimo posto nell’ordine delle priorità le lavoratrici e i lavoratori che garantiscono i servizi pubblici a tutti!

Alle lavoratrici e ai lavoratori diamo appuntamento ad altre iniziative che saranno messe in campo, per denunciare anche pubblicamente questa situazione, fino allo sciopero generale metropolitano già dichiarato dalla FP CGIL di Bologna per tutti i servizi il prossimo 23 Maggio!


Servizi educativi e infanzia. Anche a Bologna una grande giornata di mobilitazione promossa dalla Fp Cgil

Oltre cinquecento, le lavoratrici e i lavoratori dei servizi educativi e scolastici fascia 0-6 anni gestiti dai Comuni e dalle Unioni della Città Metropolitana di Bologna che hanno partecipato all'assemblea sindacale indetta da FP CGIL.

Il futuro del servizio educativo e scolastico pubblico fascia 0-6 anni è a rischio e va invece garantito anche alle nuove generazioni.

Esternalizzazioni sostitutive, standard qualitativi affidati alla sola abnegazione delle lavoratrici e dei lavoratori, apporto sempre più ampio di precariato, anche con maggior costo come in somministrazione quando non con apporto di appalti ad hoc.

Servono cambiamenti nelle leggi nazionali ma serve anche una forte, significativa e immediata assunzione di responsabilità da parte di tutta la politica territoriale

Noi, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, non accettiamo né accetteremo la diminuzione numerica e qualitativa dei servizi pubblici nel nostro territorio, a partire da quelli più delicati come quelli rivolti all’infanzia nella fascia 0-6!

Anche per questo FP CGIL Bologna ha già proclamato lo stato di agitazione metropolitano e arriverà il 23 Maggio 2024 allo sciopero generale metropolitano di tutti i servizi pubblici!


FP CGIL Bologna ha proclamato lo stato di agitazione, verso lo sciopero generale in tutti i servizi pubblici e privati dell’area metropolitana, che fanno capo alla categoria bolognese.

Lo scorso 3 aprile la FP CGIL di Bologna ha proclamato lo stato di agitazione in prefettura per tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati afferenti ai comparti Sanità, Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Igiene Ambientale, Terzo Settore (Servizi Socio Assistenziali Educativi Privati) dell’area metropolitana di Bologna, che fanno capo alla categoria bolognese

Occorre che le istituzioni pubbliche e le parti datoriali pubbliche e private del nostro territorio si facciano promotrici e rivendichino nei confronti del Governo, un piano straordinario di assunzioni, affrontino il tema salariale anche attraverso la contrattazione decentrata e attuino corrette e adeguate relazioni sindacali necessarie a contrastare la riduzione dei servizi erogati e a migliorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e lavoratori che in essi operano.

Gli inadeguati livelli assunzionali e salariali, il contrasto al precariato, alle esternalizzazioni e al lavoro povero, la lotta per la parità di genere e contro ogni violenza e discriminazione, la corretta applicazione dei contratti nazionali di riferimento, il corretto inquadramento contrattuale, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il diritto alla formazione, il reale coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori nell’organizzazione del lavoro attraverso corrette e adeguate relazioni sindacali, sono temi che uniscono le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo, in tutti i comparti in tutto il territorio metropolitano.

Occorre valorizzare il ruolo fondamentale e le condizioni lavorative, sempre più insostenibili, del personale che opera nei servizi pubblici tutti.

Oltre 2000 sono le unità di personale che si sono perse negli Enti delle Funzioni Locali e in quelli delle Funzioni Centrali. Nelle Aziende sanitarie del territorio l’incremento di personale, dovuto alle assunzioni in deroga fatte nel periodo dell’emergenza Covid è già stato vanificato dalle disposizioni regionali che hanno imposto il rientro ai livelli di spesa e di personale in servizio, al periodo pre-pandemia.

Non va meglio nei servizi pubblici gestiti in concessione o in appalto dal Pubblico al privato dove le condizioni economiche e contrattuali peggiorative, oltre alle sempre più insostenibili condizioni di lavoro dovute alla carenza di personale e a scelte organizzative inadeguate e penalizzanti, stanno determinando, come avviene nel pubblico, la fuga del personale.

È messa in grave pregiudizio la tenuta dei servizi ai cittadini.

Per fare solo qualche esempio, mancano cancellieri e ufficiali giudiziari per velocizzare i processi, operatori di polizia penitenziaria per garantire il presidio delle case circondariali, ispettori specializzati per il presidio della sicurezza nei luoghi di lavoro, medici, infermieri e operatori sanitari per ridurre le liste di attesa, garantire il sistema sanitario di prossimità e la prevenzione, operatori socio-sanitari e assistenti sociali per far fronte ai reali bisogni di presa incarico delle persone, educatori e collaboratori per garantire l’offerta di servizi educativi per l'infanzia di qualità, ridurre le liste di attesa e agire efficacemente politiche di inclusione e di contrasto all'emarginazione, operatori di polizia locale, tecnici e addetti alla manutenzione per il presidio e la cura del territorio, personale addetto alla cultura nelle biblioteche e nei musei, personale amministrativo che è al cuore del funzionamento di tutti gli enti pubblici e garantisce il corretto svolgimento di tutte le procedure.

Siamo consapevoli che anni di mancati investimenti e di tagli di risorse economiche e di personale disposti da molti dei Governi che si sono succeduti e anche dall’attuale su sanità, istruzione, giustizia, e più in generale sul sistema dei servizi ai cittadini - il welfare - e sull'articolato sistema della pubblica amministrazione, in particolare su gli enti di prossimità, hanno avuto, hanno e avranno un effetto dirompente anche sul nostro territorio. A maggior ragione è necessaria una presa di posizione chiara da parte delle istituzioni locali, dai datori di lavoro pubblici e privati del nostro territorio e la volontà di sviluppare corrette e adeguate relazioni sindacali necessarie a contrastare la riduzione dei servizi erogati e a migliorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e lavoratori che in essi operano.

Così non è.

Per queste ragioni FP CGIL Bologna ha ritenuto di proclamare lo stato di agitazione in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati del territorio, verso lo sciopero generale di tutta la Categoria.


Istituto Penale per Minorenni e Casa Circondariale in emergenza totale! E' l'ulteriore denuncia della Fp Cgil di Bologna

La FP CGIL di Bologna ha appreso della scoperta durante una perquisizione, di un grosso buco scavato in una camera detentiva dell’Istituto minorile.

Si tratta di una scoperta che ha sventato una più che probabile evasione.  L’Istituto non è nuovo a simili imprese da parte dei giovani ristretti favoriti anche da una struttura che non è così impenetrabile,  tale da scongiurare avvenimenti analoghi futuri.

Pochi giorni fa avevamo denunciato la sempre più angosciante situazione del personale interno di polizia penitenziaria, a cui peraltro, saranno negati i congedi ordinari nel prossimo mese di maggio e forse oltre, per carenze strutturali di organico. Si tratterebbe di diritti soggettivi incomprimibili che invece divengono carta straccia. Un personale che nonostante una situazione al limite del surreale, con un sovraffollamento divenuto sistemico per lo sciagurato raddoppio degli ospiti, a cui va tutto il nostro plauso incondizionato perché continua a rispondere con grandissima professionalità e attenzione come dimostra il rinvenimento sopra richiamato.

Situazione altrettanto insostenibile anche presso la Casa Circondariale di Bologna, dove il sovraffollamento della struttura ha raggiunti cifre stabilmente vicine agli 850 detenuti, in una sempre più fatiscente e degradata situazione logistica, per la quale gli eventi critici e pericolosi sono all’ordine del giorno.

Tra le centinaia di emergenze posticce sbandierate, questa che avrebbe le caratteristiche di esserlo per davvero, ovviamente ci si guarda bene dal dichiararla.

E’ evidente che le condizioni in cui versano entrambi gli Istituti cittadini sono al limite del collasso e che all’interno il governo delle rispettive strutture è di fatto inibito.

Il personale è ormai stremato. Nonostante tutto continua a prestare il proprio servizio dimostrando uno spirito di attaccamento ed una professionalità fuori dall’ordinario.

La FP CGIL non smetterà di essere al loro fianco e non si stancherà di denunciare questa situazione sempre più fuori controllo. Ancora una volta ci si appelliamo alle autorità preposte per esortarle al coraggio della decisione di dichiarare per entrambi lo stato di emergenza e ad agire di conseguenza con l’adozione di misure alternative ad ampio raggio e all'immissione di risorse straordinarie.

Non è più tempo di nascondere la testa sotto la sabbia da parte dell’Amministrazione centrale e del Dicastero competente. Non si può pensare che gli Istituti vengano gestiti senza personale, con solo 10 educatori e fondi sempre più scarsi in una struttura sempre più consunta. A proposito il PNRR alla Dozza chi l’ha visto?