Ancora una volta, per il sesto anno consecutivo, il piano ferie estivo delle lavoratrici e dei lavoratori del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna è messo a rischio – afferma Cesare Berselli, funzionario della Fp Cgil di Bologna – Abbiamo ripetutamente evidenziato le condizioni lavorative degli operatori/trici delle U.O. Medicine Interne, delle U.O. di Geriatria, delle U.O. di Nefro Dialisi, U.O. Urologia, nella Media e Alta Intensità e nel Pronto Soccorso Generale (per citare alcuni esempi), dove il personale viene “dato in prestito” temporaneamente ad altre U.O per permettere la pura assistenza di base.

Siamo perfettamente consapevoli dei vincoli e delle condizioni di contesto che interessano la sanità pubblica anche a Bologna – continua Berselli – e, anche per questo abbiamo continuamente sollecitato l’Azienda Ospedaliera a mettere in atto una seria e attenta programmazione.

Al contrario tocca prendere atto di una evidente disorganizzazione e non programmazione che si traduce in soluzioni improvvisate come l’assegnazione temporanea, il ricorso agli straordinari e alle prestazioni aggiuntive. Misure che, oltre a mettere sotto stress le lavoratrici e i lavoratori, rischiano di mettere in pregiudizio la qualità di cura dei pazienti. Sono molte le segnalazioni da parte di pazienti che lamentano il poco tempo a loro  dedicato, durante il ricovero. E a farne le spese sono sempre gli operatori della sanità.

Ancora una volta chiediamo che da subito si metta in atto un piano straordinario di assunzioni per far fronte alle necessità di fornire risposte adeguate ai bisogni di cura, e che permetta di determinare carichi e condizioni di lavoro dignitose e sostenibili e se il piede sul freno è posto dalla Regione, come spesso ci viene riportato a giustificazione, serve che l’Azienda Ospedaliera convinca l’assessorato regionale competente a spostarlo sull’acceleratore.

Le risposte ai bisogni di cura delle persone e la necessità degli operatori della sanità di lavorare in condizioni adeguate per fornirle, rappresentano diritti fondamentali che non possono più aspettare e per quanto ci riguarda – conclude il sindacalista –  agiremo attraverso tutti i mezzi che riterremo opportuni, per garantirli.