Dopo la sospensione dello stato di agitazione concordata nell’incontro in Prefettura del 07 ottobre ci aspettavamo che agli impegni assunti dalle amministrazioni, seguissero i fatti! I tavoli convocati, invece, sono serviti solo a comunicare decisioni prese dai Comuni unilateralmente con decorrenza 1 gennaio 2026.
Oltre a disapplicare l’accordo sindacale sottoscritto dieci anni fa al momento del conferimento dei servizi sociali territoriali all’Unione (sportello sociale, ufficio casa, politiche giovanili, servizio sociale anziani e adulti, SUAP), i Comuni agiscono al di fuori di qualsiasi confronto che consideriamo necessario e dovuto per ricercare una condivisione attorno ad un progetto che per quanto ci riguarda, deve porsi gli obiettivi di garantire la tenuta dei servizi rivolti a cittadini in situazione di fragilità ed il miglioramento delle condizioni lavorative di chi in quei servizi opera.
Il Comune di Pianoro e il Comune di Ozzano dell’Emilia vogliono riprendere la gestione diretta delle politiche abitative senza però avere presentato una programmazione delle attività né tantomeno definito la retribuzione dei dipendenti coinvolti, che in ogni caso, se da un lato rientrerebbero in comune, dall’altro verranno nuovamente comandati quota parte in Unione per le attività dei Comuni di Monghidoro, Monterenzio e Loiano. Il comune di Ozzano pare poi intenzionato ad avviare una nuova convenzione con soggetti privati per esternalizzare parte del servizio. A tutt’oggi non è stato chiarito il ruolo assegnato ad ASP L.Rodriguez, né come saranno organizzati in i servizi.
Siamo di fronte ad una prospettiva che, per quanto ci riguarda, non mette in atto nessuna soluzione che dia risposte alle differenze salariali e alla limitazione del rischio su salute e sicurezza degli operatori. Nessuna soluzione capace di definire un assetto organizzativo stabile. Nessun piano assunzionale adeguato per far fronte all’aumento dei bisogni dei cittadini. Nessuna valutazione sulle ripercussioni sul salario accessorio dei dipendenti dei comuni coinvolti, dell’unione e di Asp Rodriguez
Per questi motivi lo scorso 20 Novembre abbiamo riaperto lo stato di agitazione per il tentativo di conciliazione in Prefettura.
Chiediamo un passo indietro ai Comuni in favore di un reale percorso condiviso di programmazione dei servizi e di tutela salariale e lavorativa per i dipendenti tutti.
Diversamente procederemo con tutte le azioni che riterremo necessarie a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori che quotidianamente garantiscono l’erogazione dei servizi alle comunità coinvolte!



