Per l’ennesima volta lavoratrici e lavoratori dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sono costretti a mobilitarsi in tutta Italia.
Ancora una volta dobbiamo denunciare che, nonostante alcuni passi in avanti ottenuti grazie alle mobilitazioni e agli scioperi fatti, siamo ancora lontani dal rendere pienamente operativo l’INL.
Ad oggi l’INL non è compreso tra gli Enti per i quali il cosiddetto Decreto-Legge PA (D.L. n. 25/2025) prevede la possibilità di incrementare il salario accessorio dei dipendenti e nonostante il “Decreto sicurezza sul lavoro” pubblicato nei giorni scorsi preveda un aumento da 20 a 30 milioni annui del fondo per l’efficientamento, e la possibilità di assumere n. 300 unità di personale ispettivo tra ordinari e tecnici, lo stesso decreto non contiene le disposizioni che erano presenti nel testo approdato in Consiglio dei Ministri, su strumenti di welfare migliorativi per i dipendenti dell’INL e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Allo stesso modo, è stata espunta la norma che consentiva all’Ente di utilizzare fondi del proprio bilancio per le spese informatiche e la sicurezza delle sedi.
“SERVE PIU’ TUTELA PER CHI TUTELA” in un paese nel quale le denunce per infortunio sul lavoro e i morti sul lavoro sono in aumento.
I dipendenti di INL sono stanchi di sentirsi essere chiamati in causa solo in occasione di infortuni o morti sul lavoro, senza che alle parole seguano adeguati fatti da parte della Ministra Calderone e del suo staff.
L’ultimo concorso per assumere un migliaio di ispettori tecnici, chiamati a vigilare sulla salute e sicurezza sul lavoro, non riuscirà nemmeno a coprire la metà dei posti messi a bando.
Questo accade perché continua a persistere una sperequazione tra le responsabilità richieste al personale e la retribuzione corrisposta, ancora inadeguata. Nel frattempo, a causa della grave carenza di personale amministrativo – oltreché di ispettori – si pone un serio problema di tenuta dei servizi in diverse sedi del Centro-Nord del Paese.
Chiediamo che il Governo e la Ministra competente, compiano azioni concrete per garantire l’attrattività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Chiediamo che l’INL sia autorizzato a destinare un parte del proprio bilancio al personale per poter prevedere forme di welfare aziendale per tutti i dipendenti e istituire un sistema indennitario, a cominciare dall’indennità per la funzione ispettiva, ancora inesistente.
Chiediamo di ammodernare la struttura informatica che, a distanza di anni, appare ancora eccessivamente fragile e ancora troppo incompleta.
E’ necessario tornare ad una attività di vigilanza qualitativa capace di aggredire i macro-fenomeni di illegalità, superando la logica svilente dei numeri nelle attività di vigilanza, meramente incentrata su quante ispezioni siano state fatte. Così, ad esempio, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, rimarchiamo il ruolo che l’INL ha rispetto al contrasto alle discriminazioni di genere e a tutela delle lavoratrici madri, un ruolo troppo spesso dimenticato dall’Amministrazione stessa, cui chiediamo maggiore attenzione anche su questo.
Chiediamo con forza che si intervenga in fase di conversione del Decreto-Legge, per inserire finalmente norme che possano realmente far compiere un salto di qualità all’Ispettorato del Lavoro, nell’interesse di chi lavora e del Paese.
Urge passare ai fatti concreti




