Negli ultimi giorni si sono susseguite numerose dichiarazioni da parte della politica riguardanti il potenziamento della rete ospedaliera pubblica, sia in città che nel territorio.

La cosa non può che farci piacere, però non si sposa con lo stato reale dei fatti.

Siamo, infatti, in pieno piano di rientro delle aziende imposto dalla regione per evitare il commissariamento, questo sta comportando già adesso, un numero minore di personale (non sostituito) e di servizi per i cittadini.

Questa è la realtà con cui, chi sta nel mondo reale, deve ogni giorno fare i conti.

Lo scorso giovedì 13 luglio in azienda Usl ci è stato chiaramente detto che l’azienda non ha la possibilità di spendere un solo euro da bilancio per valorizzare i professionisti di ogni ruolo.

Al Sant’Orsola Malpighi il finanziamento per l’indennità di Ps è inferiore rispetto agli operatori in servizio, ed all’Istituto Ortopedico Rizzoli addirittura è stata sospesa, per parte del personale di sala operatoria, l’indennità di rischio radiologico.

Come Fp Cgil sosteniamo che non può esistere nessun potenziamento a zero risorse, e che qualsiasi progetto messo in campo con un ottica di risparmio è un progetto destinato a fallire.

Sarebbe serio, quando si parla di Cau, Case della Comunità o di riaperture di sale operatorie nel territorio che si dicesse con quali risorse si fanno, come si assume il personale e se ci sono i soldi per pagarlo e se è garantita la sicurezza degli utenti.
Altrimenti si crea solo confusione che non fa bene a nessuno.

Marco Pasquini Segretario Generale Fp Cgil Bologna – Gaetano Alessi Resp. Comparto Sanità Fp Cgil Bologna