Il servizio di integrazione scolastica del comune di Bologna è gestito attraverso un appalto al Raggruppamento Temporaneo di Impresa che si è costituito tra le cooperative Quadrifoglio e OR.SA.  Vede coinvolti circa 800 tra educatrici ed educatori. Professionisti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato ma con contratti spesso di 18 ore settimanali e in alcuni casi anche meno.

Come FP CGIL da anni chiediamo l’apertura di un confronto che porti all’aumento e alla stabilizzazione dell’orario settimanale di questi contratti tenendo conto che il CCNL prevede 38 ore settimanali.

Su questo tema Quadrifoglio ed OR.SA sono sorde e, al contrario, per fare fronte a questioni organizzative che potrebbero essere programmate in quanto insite nella natura del servizio reso (maggiore richiesta nell’anno scolastico e minore richiesta nel periodo estivo) agiscono in maniera unilaterale chiedendo variazioni dell’orario settimanale ai singoli lavoratori.

Quest’anno, come se non bastasse, la Cooperativa Quadrifoglio si è resa protagonista di una trovata clamorosa, al limite dell’assurdo:

– a settembre 2023 ha “proposto” e fatto firmare a tutti i dipendenti una variazione di incremento orario settimanale fino a maggio 2024 a tutti i suoi dipendenti;

– il 7 di novembre (un mese e mezzo dopo)  ha “proposto” di firmare una nuova variazione, questa volta a decremeto del periodo ridotto ad un solo mese, perché quella di settembre “non la ritiene più valida”;

– a questo punto diversi dipendenti (oltre a non capirci più nulla) hanno deciso di firmare per avere il pagamento almeno delle ore svolte in più ad ottobre; altri si sono rifiutati nella convinzione di aver diritto a quanto firmato a settembre;

– morale della favola: le ore svolte in più non sono state pagate neanche ai dipendenti che hanno firmato le variazioni di novembre.

Tutto questo è inaccettabile

LE EDUCATRICI ED EDUCATORI DI BOLOGNA CHIEDONO RISPETTO!

Il loro lavoro, fatto di cura quotidiana per tutte le/gli alunne/i disabili di Bologna non merita un simile trattamento. Occorrono risposte concrete! Occorre dare dignità e stabilità al lavoro sociale! Come abbiamo già avuto modo di dire, crediamo che simili modalità siano indegne di un paese civile e non ci consentano di discutere nel merito delle questioni, per cercare soluzioni condivise.

Un appalto come quello dell’integrazione scolastica di Bologna ha sicuramente una modalità di gestione non facile, noi non ci sottraiamo di sicuro al confronto, ma non possiamo neanche pensare che la soluzione di problemi complessi sia lo scaricamento di tutto il peso organizzativo sui singoli educatori. I quali, in mancanza di soluzioni, spesso e volentieri FUGGONO dai servizi per cercare contesti lavorativi più dignitosi.

Come FP CGIL di Bologna riteniamo necessario il coinvolgimento diretto del Comune di Bologna, in quanto ente committente, per redimere le questioni emerse e per questo chiederemo di essere convocati quanto prima ad un incontro.

SIAMO CONVINTI CHE PER QUESTA CITTA’ E PER L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA SIA UN VALORE E SIAMO CERTI CHE ATTRAVERSO IL CONFRONTO E L’ASCOLTO DI CHI IL SERVIZIO LO SVOLGE, POTREMO TROVARE SOLUZIONI ADEGUATE.