Avevamo lanciato l’allarme meno di una settimana fa – dicono Marco Pasquini Segretario generale della Fp Cgil e Gaetano Alessi Responsabile del Comparto sanità- adesso arrivano le conferme ufficiali.
Ben 96 cessazioni, senza sostituzioni, di operatori sanitari in Ausl Bologna:

meno 2 Fisioterapisti

meno 2 Logopedisti

meno 4 Educatori Professionali

meno 1 Infermiere Senior

meno 40 Infermieri

meno 4 Ostetriche/ci

meno 5 Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico

meno 1 Tecnico Sanitario di Radiologia Medica

meno 1 Tecnico di Neurofisiopatologia

meno 1 Termotecnico

meno 1 Addetto di cucina

meno 1 Addetto ai Servizi Sanitari

meno 2 Centralinisti con Funzioni di Custodia

meno 1 Centralinista

meno 2 Autisti di ambulanza

meno 1 Ausiliario

meno 10 Amministrativi

meno 1 Commesso

meno 1 Ricercatore Sanitario

meno 1 Collaboratore Professionale di Ricerca Sanitaria

meno 3 Assistenti Sociali

meno 11 Operatori Socio Sanitari

Ed è solo l’inizio.  Se continuerà a non essere coperto il turnover, entro la fine dell’anno saranno a rischio i servizi per i cittadini, oltre che il benessere lavorativo dei lavoratori della sanità che restano, che saranno sempre più stimolati ad andare via per le pesanti condizioni di lavoro.

Noi siamo in mobilitazione da tempo e continueremo ad esserlo anche con la manifestazione nazionale del 7 ottobre a Roma, ma occorre che tutta la comunità si faccia sentire partecipando.
Senza operatori sanitari, non c’è sanità e senza sanità il danno è per tutti. Specialmente per chi è più debole e lontano dalla città.