Il giudice del lavoro del tribunale di Ferrara ci ha dato ragione con la sentenza del 19/09/2025 che stabilisce che alle lavoratrici e lavoratori del comparto ambientale vanno garantiti i trattamenti economici e normativi del “contratto di settore”  che nel caso specifico è il CCNL FISE – federambiente, condannando la cooperativa che applica un altro contratto peggiorativo rispetto a quello sopra menzionato, a riconoscere le differenze retributive maturate nel periodo di riferimento, certificando anche una responsabilità solidale per le aziende appaltanti.

Una sentenza che segna un principio di grande valore, quello relativo al fatto che all’interno del comparto dell’ambiente il trattamento economico deve essere uguale anche se ai dipendenti viene applicato un contratto differente da quello di riferimento per il settore.

IL FATTO

Nel 2021 un gruppo di lavoratrici e lavoratori della Cooperativa “La Città Verde” con il supporto della FP Cgil di Bologna e della FP CGIL Ferrara, hanno aperto una vertenza per il riconoscimento del trattamento retributivo e normativo del CCNL di riferimento per il settore. Alla cooperativa “La Città verde” era stato affidato il servizio di raccolta differenziata porta a porta e di prossimità sul territorio comunale di Cento e altri servizi connessi. La stessa cooperativa aveva deciso di applicare ai propri dipendenti il CCNL della cooperazione sociale il cui trattamento normativo ed economico è peggiorativo rispetto a quanto previsto dal CCNL di riferimento per il settore dell’ambiente. Non avendo trovato riscontro ai tavoli sindacali per l’indisponibilità delle controparti a trovare una soluzione,  ci siamo visti costretti ad intraprendere una azione legale per chiedere la cancellazione delle differenze ed il riconoscimento dell’equiparazione economica e normativa.

Questa sentenza conferma e rende esigibile il principio presente nel protocollo dell’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti (ATERSIR) che stabilisce che “ai dipendenti  impiegati negli appalti del settore ambientale sia garantito un trattamento economico e normativo equiparato a quello previsto nei CCNL FISE-federambiente”. Nella Regione sono circa 3.000 gli operatori ai quali viene applicato un contratto inadeguato per le attività che quotidianamente svolgono e nel territorio bolognese sono circa 500. Ora andremo avanti per far riconoscere anche a loro l’equiparazione economica e normativa al contratto di riferimento per il settore dell’Igiene Ambientale.

Stesso lavoro, stessi diritti e stesso è un principio che per la FP CGIL rappresenta una stella polare di riferimento per tutto il mondo del lavoro.