Oggi 26 maggio 2025 durante l’Assemblea pubblica, indetta dalla RSU del Comune di Bologna, le lavoratrici e i lavoratori degli URP, oggi chiamati Uffici Comunali di Prossimità sono intervenuti in Consiglio comunale, per sottolineare ancora una volta la mancanza di risposte adeguate a risolvere i problemi del servizio.
La riorganizzazione pensata oltre un anno fa dall’Amministrazione Comunale, senza alcun confronto preventivo con la Rsu e le Organizzazioni Sindacali, ha mostrato fin dal principio il tratto unilaterale e dirigista dell’Amministrazione che non ha minimamente tenuto in considerazione le ricadute sugli operatori e sulla qualità del servizio.
Fin dall’inizio abbiamo espresso più di una preoccupazione e chiesto l’attivazione di tavoli di confronto che entrassero nel merito delle problematiche.
Non è sufficiente cambiare il nome al servizio e collocarlo nel settore dei servizi Demografici per risolvere il problema della carenza di personale e delle aggressioni agli operatori.
Un settore, quello dei Demografici che peraltro è già in ginocchio per una diffusa carenza di personale dovuta anche all’esodo generalizzato verso gli enti delle funzioni centrali, verso la Regione o addirittura verso il privato.
Fin dai primi incontri, abbiamo chiesto di avviare un bando di mobilità interna rivolta a tutto il personale comunale e lo scorrimento della graduatoria in essere da concorso per istruttore amministrativo, che scadrà tra soli due mesi. Ma su questo nessuna risposta.
L’unica soluzione prospettata è stata quella di una maggiore digitalizzazione dei servizi. Ma anche in questo ambito emergono criticità significative perchè
gli applicativi informatici spesso non rispondono alle reali esigenze del servizio.
Senza risposte concrete questa riorganizzazione non darà soluzione ai reali problemi.
La risposta del Consiglio comunale è stata quella di organizzare un’udienza conoscitiva e per noi non è sufficiente.
Abbiamo bisogno di tavoli di confronto per trovare soluzioni concrete e veloci a problemi concreti e urgenti vista la situazione che mette a rischio i servizi, la sicurezza e il benessere lavorativo di chi in essi opera.