La FP CGIL di Bologna ha appreso della scoperta durante una perquisizione, di un grosso buco scavato in una camera detentiva dell’Istituto minorile.

Si tratta di una scoperta che ha sventato una più che probabile evasione.  L’Istituto non è nuovo a simili imprese da parte dei giovani ristretti favoriti anche da una struttura che non è così impenetrabile,  tale da scongiurare avvenimenti analoghi futuri.

Pochi giorni fa avevamo denunciato la sempre più angosciante situazione del personale interno di polizia penitenziaria, a cui peraltro, saranno negati i congedi ordinari nel prossimo mese di maggio e forse oltre, per carenze strutturali di organico. Si tratterebbe di diritti soggettivi incomprimibili che invece divengono carta straccia. Un personale che nonostante una situazione al limite del surreale, con un sovraffollamento divenuto sistemico per lo sciagurato raddoppio degli ospiti, a cui va tutto il nostro plauso incondizionato perché continua a rispondere con grandissima professionalità e attenzione come dimostra il rinvenimento sopra richiamato.

Situazione altrettanto insostenibile anche presso la Casa Circondariale di Bologna, dove il sovraffollamento della struttura ha raggiunti cifre stabilmente vicine agli 850 detenuti, in una sempre più fatiscente e degradata situazione logistica, per la quale gli eventi critici e pericolosi sono all’ordine del giorno.

Tra le centinaia di emergenze posticce sbandierate, questa che avrebbe le caratteristiche di esserlo per davvero, ovviamente ci si guarda bene dal dichiararla.

E’ evidente che le condizioni in cui versano entrambi gli Istituti cittadini sono al limite del collasso e che all’interno il governo delle rispettive strutture è di fatto inibito.

Il personale è ormai stremato. Nonostante tutto continua a prestare il proprio servizio dimostrando uno spirito di attaccamento ed una professionalità fuori dall’ordinario.

La FP CGIL non smetterà di essere al loro fianco e non si stancherà di denunciare questa situazione sempre più fuori controllo. Ancora una volta ci si appelliamo alle autorità preposte per esortarle al coraggio della decisione di dichiarare per entrambi lo stato di emergenza e ad agire di conseguenza con l’adozione di misure alternative ad ampio raggio e all’immissione di risorse straordinarie.

Non è più tempo di nascondere la testa sotto la sabbia da parte dell’Amministrazione centrale e del Dicastero competente. Non si può pensare che gli Istituti vengano gestiti senza personale, con solo 10 educatori e fondi sempre più scarsi in una struttura sempre più consunta. A proposito il PNRR alla Dozza chi l’ha visto?