Fp Cgil e Filcams Cgil di Bologna, denunciano l’assurdo corto circuito che sta interessando la Pinacoteca di Bologna.

Il Ministero della Cultura poco prima delle festività natalizie, contestualmente alle roboanti dichiarazioni ai media relative all’apertura straordinaria dei musei statali del 25 dicembre – con tanto di ringraziamenti al personale per la disponibilità – comunicava alla Direzione dell’Ente che la collaborazione di ben nove lavoratori Ales terminerà entro un paio di mesi.

“Con un preavviso di una decina di giorni, nove persone hanno appreso che con il nuovo anno terminerà il rapporto di lavoro con la Pinacoteca di Bologna; quattro degli interessati saranno trasferiti su Firenze dal 1 gennaio,  per gli altri il benservito arriverà in un paio di mesi. E questo nonostante l’istituto in parola sia gravemente sotto organico, nonostante l’impegno profuso dai lavoratori in questi anni, nonostante il rischio elevatissimo che questa scelta metterà definitivamente in ginocchio la Pinacoteca di Bologna.”

Dichiarazioni quali l’apertura straordinaria dei musei nel giorno di Natale, rese senza il necessario confronto con le parti sindacali, anche alla luce di quest’ultima decisione scellerata di dare il benservito ai lavoratori Ales, non possono che essere stigmatizzate da tutti coloro che hanno realmente a cuore la gestione e la cura del nostro patrimonio culturale.

Il Ministero della Cultura merita – e necessita – un impegno serio e schietto che non soggiaccia a calcoli e  convenienze e che non si presti ad operazioni di facciata.

“Siamo al fianco di tutte le lavoratrici e dei lavoratori della Pinacoteca di Bologna e ringraziamo di cuore coloro che hanno dimostrato fattivamente solidarietà nei confronti dei colleghi meno tutelati e non potremo che contrastare con tutti i mezzi  a nostra disposizione le scelte assunte dalla Dirigenza  in contrasto, come in quest’ultimo caso, con il  CCNL, con la volontà dei lavoratori e di chi li rappresenta.”

La decisione di aprire al pubblico nella giornata del 25 dicembre nonostante il mancato accordo di sede di contrattazione decentrata,  ricorrendo a personale di cooperative esterne,  non solo ha mortificato la volontà espressa da tutto il personale, ma ha introdotto un pericoloso precedente circa la fungibilità dei lavoratori in barba alle competenze, alle esperienze ed alle professionalità acquisite e necessarie.

“Il risultato dell’apertura natalizia, peraltro,  si è rivelato un flop ovunque ed alla Pinacoteca di Bologna in modo particolare con un solo visitatore. Un fallimento sotto tutti i punti di vista.”

Sarà nostro compito rendere noto al maggior numero di persone possibile quanto sta accadendo negli enti culturali bolognesi per sensibilizzare l’opinione pubblica circa la sorte del patrimonio culturale cittadino.

Sarà nostra cura anche denunciare il ricorso al lavoro precario che, incredibilmente, raggiunge in questo dicastero le vette più elevate.