Oggi si è tenuta la prima udienza dibattimentale avanti il Tribunale di Bologna per la vicenda delle estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, subite da oltre una ventina di lavoratrici, già dipendenti dell’Albergo Residenziale Sassocardo, casa di riposo sita nell’appennino bolognese.

Si erano già costituite in udienza preliminare diverse lavoratrici e l’organizzazione sindacale Funzione Pubblica CGIL della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna.

Oggi hanno annunciato la loro costituzione anche la Regione Emilia–Romagna, la Città Metropolitana, il Comune di Alto Reno Terme e Libera.

I fatti risalgono agli anni 2015 – 2016 quando le lavoratrici addette alla casa di riposo venivano minacciate e intimorite per fare loro sottoscrivere delle lettere di dimissioni in cambio della promessa di una ipotetica riassunzione presso un’altra società che avrebbe però comportato la perdita di diritti e garanzie derivanti dal contratto in essere.

Le lavoratrici che si opponevano a questa ipotesi erano licenziate in tronco o, nella migliore delle ipotesi, costrette a lavori dequalificanti, a fruire di ferie e permessi forzati e a vedersi rifiutato il pagamento delle retribuzioni.

Molti degli imputati erano legati a rapporti di parentela con la cosca di ‘ndrangheta Barilari-Foschini e facevano forza di questa relazione per rendere più persuasive le minacce.

Il processo avrà ad oggetto anche reati tributari, false fatturazioni per lavori mai eseguiti e operazioni effettuate per svuotare le risorse dell’Albergo a vantaggio degli interessi personali degli imputati.

La presenza processuale delle lavoratrici e della Funzione Pubblica di Bologna è finalizzata al risarcimento dei danni subiti in ragione delle condotte delittuose contestate e per ribadire che non ci potrà mai essere spazio per questi tentativi di infiltrazione criminale che ledono i diritti e la libertà sindacale dei lavoratori.

Prosegue quindi l’impegno della CGIL ad agire nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, costituendosi parte civile in tutti i processi di mafia e di caporalato.