AOSP Sant'Orsola - Malpighi
PREMESSA
Il rinnovo delle RSU nel Pubblico Impiego, previsto per il 14/15/16 Aprile 2025, costituisce l’occasione per riaffermare la partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori nelle azioni sindacali di tutela dei propri diritti e della qualità dei servizi.
La Fp Cgil di Bologna presenta una lista di candidate e candidati che rappresenta le professioni, le età, le etnie e le migliori energie e competenze sanitarie, socio sanitarie, amministrative e tecniche, presenti nei tanti padiglioni del nostro polo ospedaliero.
Con il rinnovo delle RSU, ci poniamo il grande obiettivo di dare più forza all’azione sindacale, facendo emergere le contraddizioni e le inefficienze nell’organizzazione del lavoro, al fine di andarne al superamento per ottenere il pieno riconoscimento dei diritti.
Per dare continuità a quanto sinora intrapreso e fornire ancora maggiore impulso all’azione di tutela del sistema sanitario pubblico universale, anche attraverso la piena affermazione dei diritti di chi ogni giorno è impegnato a garantire le cure a chi ne ha bisogno, invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a esprimere il proprio consenso e il proprio sostegno alle candidate e ai candidati della lista FP CGIL.
Clicca i link per leggere e scaricare il programma elettorale completo e la lista delle Candidate e Candidati FP CGIL
https://www.fpcgilbo.it/wp-content/uploads/2025/02/Programma-AOSP-SantOrsola-Malpighi.pdf
https://www.fpcgilbo.it/wp-content/uploads/2025/02/Lista-AOSP-per-web.pdf
AZIENDA USL di Bologna
PREMESSA
Il rinnovo delle RSU nel Pubblico Impiego, costituisce l’occasione per riaffermare la partecipazione attiva delle lavoratrici e dei lavoratori nelle azioni sindacali di tutela dei propri diritti, della qualità dei servizi e del lavoro.
La Fp Cgil di Bologna nell’Azienda USL di Bologna, presenta una lista di candidate e candidati che rappresentano le professioni, le età, i territori e le migliori energie e competenze presenti nelle tante strutture sanitarie e amministrative.
Con il rinnovo delle Rsu, che dovrà rafforzare la nostra azione sindacale e con il “nostro impegno pubblico” ci poniamo l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e di dare piena valorizzazione a tutte le lavoratrici e lavoratori dell’Azienda. Lo faremo attraverso la contrattazione decentrata e facendo emergere le contraddizioni e le inefficienze presenti nell’organizzazione del lavoro, per risolverle e per ottenere il pieno riconoscimento della dignità, del valore e dei diritti delle persone che ogni giorno sono impegnate a garantire le cure a chi ne ha bisogno.
Per dare continuità a quanto sinora intrapreso e fornire ancora maggiore impulso all’azione di tutela del sistema sanitario pubblico ed universale, invitiamo le lavoratrici ed i lavoratori ad esprimere il proprio consenso e la propria fiducia alle candidate ed ai candidati Rsu della lista FP CGIL.
PER UN DIRITTO DIGNITOSO AL PASTO, PER TUTTI, TUTTI I GIORNI, A TUTTI I TURNI
Vi proponiamo un questionario che potete scaricare al link sottostante, compilare ed inviare al seguente indirizzo: gaetano.alessi@er.cgil.it. Una volta eletti, le risposte e le proposte saranno portate al tavolo delle trattative
Clicca il link per scaricare il questionario sul diritto al pasto
https://www.fpcgilbo.it/wp-content/uploads/2025/03/Questionario-mensa-ausl_1pagina.pdf
Clicca i link per leggere e scaricare il programma elettorale completo e la lista delle Candidate e Candidati FP CGIL
https://www.fpcgilbo.it/wp-content/uploads/2025/02/Programma-AUSL-di-Bologna.pdf
https://www.fpcgilbo.it/wp-content/uploads/2025/02/Lista-AUSL-per-web.pdf
Clicca il link sottostante
Istituto Ortopedico Rizzoli - IOR
PREMESSA
Il rinnovo delle RSU nel Pubblico Impiego, previsto per il 14, 15 e 16 Aprile 2025, costituisce l’occasione per riaffermare la partecipazione attiva dei lavoratori nelle azioni sindacali di tutela dei propri diritti e della qualità dei servizi.
La FP CGIL dell’Istituto Ortopedico Rizzoli si presenta con una lista di candidati che raggruppa e rappresenta tutto lo spettro delle professioni; è costituita da candidati giovani ma anche candidati e RSU con più esperienza alle spalle; oltre il 50% sono donne e tutti mettono a disposizione le migliori energie e competenze.
Con il rinnovo delle Rsu, ci poniamo il grande obiettivo di dare più forza all’azione sindacale e contribuire a costruire una Rappresentanza ancora più determinata. Nell’ultimo triennio, su 21 competenti della Rsu, 7 erano i rappresentanti della FP CGIL (il 33%), in diverse occasioni la nostra rappresentanza è stata l’unica a sostenere, in minoranza, alcune posizioni con maggiore fermezza, lottando per tutelare le lavoratrici e i lavoratori e il servizio pubblico.
Per dare continuità a quanto sinora intrapreso e fornire ancora maggiore impulso all’azione di tutela del sistema sanitario pubblico e universale, anche attraverso la piena affermazione dei diritti di chi ogni giorno è impegnato a garantire le cure a chi ne ha bisogno, invitiamo i lavoratori e le lavoratrici a esprimere il proprio consenso e la propria fiducia ai candidati ed alle candidate RSU della lista FP CGIL.
Clicca i link per leggere e scaricare il programma elettorale completo e la lista delle Candidate e Candidati FP CGIL
https://www.fpcgilbo.it/wp-content/uploads/2025/02/Programma-IOR-Bologna-Rsu-2025.pdf
https://www.fpcgilbo.it/wp-content/uploads/2025/02/Lista-IOR-per-web.pdf
Annuncio delle elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nella P.A.
Il 27 Gennaio 2025 abbiamo formalmente comunicato a tutte le Amministrazioni pubbliche delle Funzioni Centrali, Funzioni Locali e Sanità, l’avvio delle procedure per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) in tutti i luoghi di lavoro pubblico.
Le elezioni si terranno contemporaneamente in tutto il territorio nazionale e in tutti gli enti, LUNEDÌ 14, MARTEDÌ 15 e MERCOLEDÌ 16 APRILE 2025.
Nel territorio Bolognese si voterà in Città metropolitana, in 49 Comuni, 6 Unioni di Comuni, 4 Aziende di servizi alla persona (ASP) 1 Azienda di servizi alla cittadinanza (ASC) nell’Ente Parchi, in Camera di Commercio, complessivamente 56 Enti per quanto riguarda le Funzioni Locali. Nelle 3 Aziende Sanitarie che sono l’Azienda USL, l’Azienda ospedaliera Sant’Orsola-Malpighi e l’Istituto Ortopedico Rizzoli. Nei 44 Enti delle funzioni Centrali, tra Agenzie Fiscali, Enti pubblici non economici e Ministeri che hanno sedi distaccate nel territorio bolognese.
Si tratta di un’importante occasione di partecipazione democratica diretta che, nel territorio bolognese coinvolgerà oltre 26.000 tra lavoratrici e lavoratori che con il loro voto potranno scegliere i loro rappresentanti sindacali di posto di lavoro, tra le colleghe e i colleghi che si candideranno,
Molte le lavoratrici e i lavoratori che si sono già candidate nelle nostre liste, quelle della FP CGIL, per difendere e implementare la contrattazione decentrata, per valorizzare la professionalità e le competenze, per rinnovi contrattuali che non riducano il potere d’acquisto dei salari e in grado, quindi di garantire condizioni di vita dignitose, per contrattare l’organizzazione del lavoro e la sicurezza nei luoghi di lavoro, per un piano straordinario di assunzioni che permetta di salvaguardare le risposte ai bisogni delle persone in termini di servizi pubblici adeguati e di qualità.
Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici sono persone che, con il loro lavoro, quotidianamente si prendono cura dei bisogni di altre persone garantendo i diritti di cittadinanza di tutte e tutti.
Per questo sono “Essenziali per Costituzione”. Per questo sono al servizio di tutti, servi di nessuno. Per questo non si arrendono e continuano a lottare.
La Fp cgil e la Cdlm di Bologna condividono e sostengono la protesta dell'ANM
- La Confederazione è a fianco della Funzione Pubblica CGIL, impegnata per sostenere una effettiva riforma del funzionamento della Giustizia, affinché risponda a un diritto fondamentale di rilievo Costituzionale del cittadino, garantisca a tutte e tutti l’esistenza libera in uno stato di diritto: affronti e trovi soluzioni alle ormai sistematiche e strutturali carenze di personale e di ricorso al lavoro precario; definisca una strategia seria per l’innovazione organizzativa e l’informatizzazione anche attraverso il rinnovo di buoni contratti di lavoro.
Per queste ragione la CGIL e la FP-CGIL di Bologna, questa mattina erano presenti alla mobilitazione organizzata in occasione della Cerimonia di apertura dell'anno giudiziario che si è svolta, come in tutte le Corti d'appello, anche a Bologna.
Già ieri, l’Assemblea Generale della CDLM di Bologna, coerentemente con l’orientamento assunto dalla CGIL a livello nazionale, ha approvato un ordine del giorno di condivisione e sostegno delle ragioni alla base della mobilitazione indetta dall’Associazione Nazionale Magistrati per contrastare il disegno di legge di riforma costituzionale della Giustizia che, dopo la mobilitazione di questa mattina, porteranno allo sciopero di magistrate e magistrati il prossimo 27 febbraio 2025.
Il disegno di riforma costituzionale della Giustizia ha, evidentemente, lo scopo e l’effetto di ridurre l’autonomia della magistratura e spostare l’azione dei pubblici ministeri sono il potere esecutivo. Un disegno assai diverso da quello delineato dalla Costituzione.
Una riforma che altera l’equilibrio tra i poteri dello Stato in danno dell’ordine giudiziario, con una forte attenuazione della indipendenza effettiva dell’ordine giudiziario, indipendenza che è precondizione per una giustizia eguale per tutti.
Questa riforma è parte del tentativo di minare alla base la nostra Carta Costituzionale, agendo coerentemente con un disegno del quale sono parte integrante la legge sull’autonomia differenziata e il disegno di legge sul premierato.
Sono tutti tasselli di un modello autoritario di trasformazione della nostra democrazia, in contrasto con i principi di bilanciamento dei poteri, uguaglianza e solidarietà che sono a fondamento della Costituzione Italiana, antifascista e nata dalla resistenza.
Il disegno di legge in questione, votato in prima lettura alla Camera, è un progetto di riforma del potere giudiziario e non della giustizia e pertanto non produrrà effetti sui tempi dei processi e sul funzionamento di procure e tribunali, agendo in un contesto nel quale, con l’ultima legge di bilancio, è stato deciso un ulteriore taglio finanziario per la Giustizia.
Dissenso totale allo spacchettamento della Soprintendenza
Le Categorie bolognesi del Pubblico di CGIL, CISL e UIL, raccogliendo l’estremo malessere delle lavoratrici e dei lavoratori, esprimono tutto il loro dissenso sullo spacchettamento in due Istituti, disposto con il D.M. 270 del 5 settembre 2004, della Soprintendenza ABAP : per la Città metropolitana con sede a Bologna e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara con sede a Modena.
Nella prospettiva dell’applicazione di una riorganizzazione che già necessiterà di anni per andare a regime, aggravare ulteriormente la situazione degli uffici territoriali con irragionevoli scissioni di istituti non rispondenti a reali esigenze amministrative risulterebbe davvero inaffrontabile per i dipendenti che già vivono una situazione di grande affanno a causa di una grave carenza di personale nella pianta organica rispetto alla mole di lavoro sempre crescente. È altresì grave rilevare che la divisione dell’Ufficio è stata una disposizione attuata d’imperio senza che ci sia mai stato, se non un confronto, almeno un accenno con le parti sindacali e con il personale.
Di seguito si elencano le criticità più rilevanti e gravi:
1. Lo spostamento della sede su Modena non risponde affatto all’esigenza di vicinanza al territorio in quanto non tiene conto dell’effettiva organizzazione territoriale e della rete di trasporti che gravita e converge sulla città di Bologna, che serve direttamente le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, trovandosi in una posizione geograficamente strategica.
2. Per ciò che attiene gli aspetti di svolgimento delle attività lavorative, con lo spacchettamento della Soprintendenza di Bologna si concretizza la problematica legata all’uso degli archivi non solo da parte dell’utenza esterna, a cui si arrecherebbe un ingente disservizio, ma anche del personale dipendente, che si troverebbe in grave difficoltà nel normale espletamento dell’attività istruttoria. La già difficile gestione degli attuali archivi, che dalle precedenti riforme riportano una dislocazione inefficiente (per esempio attualmente l’archivio di Ferrara si trova dislocato tra Ravenna, Bologna e Ferrara), verrebbe ulteriormente aggravata da ulteriori divisioni.
3. L’istituzione di un nuovo Ufficio a Modena comporterebbe l’impiego di ulteriori risorse pubbliche per l’allestimento dei nuovi locali, senza contare il protrarsi dei tempi per la sua reale attuazione. Risorse che potrebbero essere meglio impiegate nell’adeguamento dei locali già esistenti e delle attrezzature ormai obsolete.
4. L’attuale pianta organica presenta gravi carenze, anche in ragione del progressivo aumento del carico di lavoro registrato, che sarebbero ulteriormente aggravate dalla duplicazione delle funzioni tecniche e amministrative, imprescindibili per il normale funzionamento dell’Ufficio, nonostante tutti i lavoratori assicurino la propria attività ben oltre l’orario contrattualmente previsto. L’ennesimo intervento riorganizzativo, non adeguatamente motivato e strutturato a livello della complessiva pianta organica del Ministero gravemente sottodimensionata, porterebbe al tracollo definitivo della struttura.
5. Si fa inoltre presente che tale divisione comporterebbe un grave disagio ai dipendenti, dal momento che circa il 95% del personale in servizio risiede a Bologna e provincia. Il trasferimento a Modena potrebbe comportare una media di oltre 3 ore di viaggio al giorno, soprattutto per chi abita in provincia, con le gravissime ripercussioni legate alla cura di figli, dei genitori anziani a carico, e della gestione familiare nel complesso. Il trasferimento a Modena costituirebbe altresì un pesante aggravio anche dal punto di vista economico per le famiglie (babysitter per i bambini o caregiver per gli anziani). Tutti costi inaffrontabili visti gli esigui stipendi dei lavoratori del pubblico impiego. Si rappresenta che lo spacchettamento della sede avrebbe inoltre gravi ripercussioni sulle legittime aspettative di molti colleghi che in tempi recenti hanno partecipato a procedure concorsuali o di mobilità volontaria e hanno scelto la Soprintendenza di Bologna come sede di assegnazione. Non è giusto che siano le lavoratrici e i lavoratori a pagare scelte organizzative scellerate.
6. Come più volte rappresentato da istituzioni e media, l’Emilia-Romagna è la regione con maggiore capacità di spesa e realizzazione dei progetti PNRR e questa divisione comporterebbe notevoli ritardi e disguidi dal punto di vista amministrativo e gestionale di procedure legate a finanziamenti con tempistiche predeterminate e non derogabili.
7. All’interno di questo territorio ricadono i comuni che rientrano nel cratere del terremoto del 2012, che vede ancora gli uffici territoriali del MiC impegnati per il completamento dei lavori di ricostruzione e restauro garantendo una gestione efficiente ed organica che verrebbe meno con lo spacchettamento in due istituti.
Si confida in un ripensamento in extremis di questo progetto di smembramento e si preannuncia comunque una forte mobilitazione per fermarlo!!
La CGIL di Bologna dice No alla chiusura delle sedi della Corte dei Conti. Difendiamo i presidi di legalità sul territorio!
La sciagurata proposta di riforma della giustizia contabile, che noi respingiamo con forza, prevede la chiusura di ben 17 sedi su 21 della Corte dei conti, che dovrebbero essere fagocitate in sei macro aree territoriali.
Alla sede regionale dell’Emilia-Romagna, oggi su Bologna, toccherebbe di essere accorpata sotto Venezia, facendo il paio con quella di Torino sussunta a Milano.
Questi presidi, oggi distribuiti capillarmente sul territorio, svolgono una funzione insostituibile per garantire trasparenza, responsabilità e il contrasto agli sprechi di denaro pubblico.
Accorpare o eliminare tali sedi significa dunque indebolire la capacità di vigilanza della magistratura contabile, esponendo i cittadini a maggiori rischi di abusi, negligenze e mala gestione.
Questa modifica che non ha precedenti, se attuata avrà dunque una immediata ripercussione sulle attività amministrative determinando al contempo una diaspora di svariate centinaia di unità di personale, attualmente dislocate presso la capillare rete di sedi regionali.
Nel caso di Bologna il trasferimento forzato delle unità di personale avverrebbe, come accennato, in direzione della città lagunare.
Come giustamente sottolineato dall’Associazione magistrati della Corte dei conti, l’efficacia amministrativa è legata a filo doppio alla prossimità territoriale e alla vicinanza con le amministrazioni locali in coerenza con il disegno di decentramento amministrativo previsto a partire dall’art. 5 della nostra Carta costituzionale.
Attraverso l’impoverimento calcolato di specifici territori come il nostro, si manifesta una chiara volontà politica di marginalizzare il ruolo della magistratura contabile.
La Corte dei Conti è una istituzione fondamentale contro gli sprechi e le irregolarità nella gestione delle risorse della collettività. Ridurne la presenza contiene il messaggio devastante che il controllo pubblico è una iattura, anziché una risorsa al servizio dei cittadini.
Come Camera del Lavoro e FP Cgil di Bologna, saremo al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, delle istituzioni e di tutte le forze sociali che già si stanno mobilitando a difesa di questo imprescindibile presidio di legalità.
MUSEI UNIBO: Basta caos, vogliamo chiarezza!
A seguito dell’ultima assemblea sindacale che si è tenuta nei giorni scorsi, chiediamo con urgenza chiarezza su questa situazione, un intervento risolutivo e il rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dei Musei Universitari che con abnegazione garantiscono la fruizioni di questi importanti spazi da parte della collettività.
Pronto Soccorso Sant'Orsola - Malpighi: Oltre ai carichi di lavoro insostenibili, anche le aggressioni. BASTA!
Come FP-CGIL da mesi segnaliamo all’Azienda che la situazione non consente alle lavoratrici e lavoratori di operare in sicurezza oltre a determinare condizioni psicofisiche non più sostenibili. Non si può più considerare la situazione come emergenziale, ormai è la normalità.
Il Policlinico S.Orsola- Malpighi deve essere luogo di eccellenza nella cura dei cittadini e delle cittadine e nella salvaguardia della sicurezza del lavoro e per questo siamo pronti ad agire tutti gli strumenti sindacali, mobilitazione compresa.
Contratto integrativo Comune di Bologna: sì dei lavoratori.
"Ora si prosegua verso ulteriori miglioramenti delle condizioni economiche e lavorative nei servizi pubblici comunali." Afferma Michela Arbizzani della FP CGIL di Bologna
Nelle assemblee tenute ieri dalla RSU del Comune di Bologna con il coinvolgimento di tutti i settori comunali, ampia maggioranza di voti favorevoli (circa il 70%) alla preintesa sul nuovo contratto collettivo integrativo e sul riparto delle risorse del fondo per il salario accessorio firmata il 9 dicembre 2025 da FP CGIL con CISL FP, UIL FPL e RSU del Comune di Bologna.
Pur a fronte delle inaccettabili limitazioni nazionali sui livelli di salario accessorio (con tetto fermo al 2016) e sulle spese del personale nei servizi pubblici, varie le novità positive acquisite, sia dal punto di vista economico che delle condizioni operative.
Tra queste l’aumento di oltre il 20% dei livelli di produttività che saranno distribuiti per l’anno 2024, il raddoppio rispetto al 2023 delle risorse economiche 2024 destinate ai differenziali stipendiali (ex progressioni economiche orizzontali); dal 2025 rivalutazioni di indennità di responsabilità e di condizioni di lavoro; sviluppo concreto della mobilità interna all’Ente; aumento delle giornate annue di lavoro agile e introduzione del lavoro agile “solidale”; applicazione dal 2024 della valutazione del dirigente da parte dei collaboratori. Consolidata inoltre la corresponsione di buoni pasto per tutti i turnisti (a partire dalla Polizia Locale) e già previsto dal 2025 uno specifico finanziamento per azioni di welfare integrativo, aggiuntivo rispetto al fondo del salario accessorio.
Con il voto favorevole di lavoratrici e lavoratori, si passerà ora alla firma definitiva ed entreranno quindi in vigore i miglioramenti acquisiti. Per noi si tratta comunque di un inizio e non certo di un arrivo.
L’Amministrazione Comunale ha di recente dichiarato di volere cambiamenti all’interno della macchina comunale. Per parte nostra sottolineiamo che il cambiamento più urgente è appunto quello relativo alle condizioni retributive e di lavoro di chi garantisce tutti i giorni i servizi pubblici comunali ai cittadini.
Col nuovo contratto integrativo si fa un passo avanti concreto nella giusta direzione, ma serve molto di più.
Senza lavoratori non ci sono i servizi pubblici. Servono assunzioni adeguate, aumenti salariali tangibili, disponibilità vera al confronto sui miglioramenti organizzativi possibili.
Questo continueremo a chiedere con forza sui tavoli di contrattazione come in piazza: a Roma come a Bologna!