La Città Metropolitana di Bologna in Stato di Agitazione

Bologna 20 Gennaio 2023 - La Città Metropolitana entra nel Comune di Bologna.
Partecipatissimo PRESIDIO delle lavoratrici e dei Lavoratori della Città Metropolitana di Bologna prima in Piazza Maggiore e poi all’interno del Comune di Bologna.
In stato di agitazione da sei mesi, con blocco degli straordinari già in corso e verso lo sciopero, lavoratrici e lavoratori hanno chiesto a gran voce le risposte che sono state finora negate ai tavoli sindacali.
Non ci sono risposte sulla scelta di esternalizzazione completa delle attività progettuali e manutentive delle strade provinciali in presenza di oltre cento dipendenti specializzati. Non ci sono risposte su un piano assunzionale asfittico anche rispetto agli imponenti progetti PNRR affidati, né sul trasferimento di responsabilità e persone verso il solo Comune capoluogo, né sull'abbandono inspiegabile di percorsi importanti di innovazione organizzativa.
C’è solo la certezza crescente per lavoratrici e lavoratori che a breve non saranno più in grado di affrontare le sfide e le opportunità di sviluppo essenziali per il futuro di tutta la comunità metropolitana bolognese.
Grazie alla energica partecipazione, il presidio è riuscito a far entrare in Consiglio Comunale una delegazione di rappresentanti sindacali (RSU e OO.SS.) e lavoratrici e lavoratori pronti a spiegare ai consiglieri le ragioni della protesta. Ringraziamo i consiglieri che ci hanno voluto ascoltare, ma alle lavoratrici e ai lavoratori servono risposte, e servono in fretta.
Noi non ci fermiamo! Vogliamo finalmente le risposte!

MARCO PASQUINI ELETTO SEGRETARIO GENERALE DELLA FP CGIL DI BOLOGNA

XII congresso FP CGIL Bologna: confermato Marco Pasquini segretario generale
Nelle giornate di ieri ed oggi, 14 e 15 dicembre 2022, si è svolto al circolo Arci Benassi di Bologna il XII Congresso della Funzione Pubblica CGIL di Bologna. In rappresentanza dei lavoratori che hanno partecipato al voto nelle assemblee di base, si è riunita la platea congressuale composta da 121 delegati.
Successivamente alla relazione svolta dal Segretario uscente Marco Pasquini - che ha messo al centro il ruolo dei servizi pubblici come elemento di garanzia dei diritti di tutte le cittadine e i cittadini, ancora più fondamentale in questo periodo di grandi difficoltà - è seguito un ricco dibattito sui temi del lavoro nei servizi pubblici, sugli effetti della manovra di bilancio sui servizi sanitari e socio sanitari e sullo sciopero generale che si terrà domani, 16 dicembre.
Nel corso dei lavori, sono intervenuti 34 delegate e delegati di luogo di lavoro e funzionari della categoria, la segretaria della Camera del Lavoro di Bologna Giulia Santoro, il segretario della FP Emilia Romagna Marco Bonaccini, il segretario Generale della FP Emilia Romagna Mauro Puglia e le conclusioni sono state affidate oggi al segretario nazionale Fabrizio Rossetti.
Al termine della due giorni, sono stati eletti il direttivo e l’Assemblea generale della categoria, composti complessivamente da 67 delegati.
Su proposta dei centri regolatori, è stato riconfermato alla guida della Fp-Cgil di Bologna Marco Pasquini con l’89% dei consensi.
Le prime dichiarazioni del Segretario Generale:
OGGI ABBIAMO CONCLUSO IL CONGRESSO, DOMANI 16 DICEMBRE FAREMO SCIOPERO
Due giornate di lavori congressuali, ricche e impreziosite da tanti interventi, tutti di grande valore. Siamo una grande squadra fatta di persone che aiutano altre persone attraverso il lavoro quotidiano per fornire i servizi fondamentali a tutte le cittadine e cittadini.
NOI SIAMO FUNZIONE PUBBLICA perché siamo al servizio di tutti. Ma siamo sempre meno e i servizi pubblici sono al collasso. Per funzionare hanno bisogno di risorse economiche e di persone che li svolgano, altrimenti non si danno o si danno male. Mancano medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici di laboratorio, amministrativi, educatori, assistenti sociali, informatici, ispettori per la sicurezza sui luoghi di lavoro, cancellieri e ufficiali giudiziari e tanti altri.
Non c'è da stupirsi quindi, se aumentano le attese al pronto soccorso, le attese per un esame, una visita specialistica o un intervento chirurgico, se aumentano le liste di attesa nei nidi, se siamo il paese nel quale muoiono sul lavoro, tre persone al giorno oltre al grande numero di infortuni e malattie professionali. Allora serve subito un piano straordinario di assunzioni altrimenti quelle attese, quei morti e infortuni, aumenteranno.
Alla pagina occupa.fpcgil.it si trovano dati interessanti sulla grave situazione e su come con nuove assunzioni si potrebbero migliorare molte cose.
Nella legge di bilancio invece non c'è nulla.
Nulla per il rinnovo dei contratti che sono scaduti nel 2021, nulla per aumentare il numero di medici, infermieri, OSS, ecc. ecc.. mancano risorse per mantenere e potenziare il sistema dei servizi pubblici al servizio del pubblico.
Domani, Venerdì 16 dicembre quindi sciopereremo per fare cambiare una legge di bilancio che pensiamo sbagliata perché non da risposte a tutto ciò che manca. Perché se non verrà cambiata, le persone continueranno a stare in attesa.
Domani scioperiamo tutti e vediamoci in P.zza Lucio Dalla alle ore 10,00

Nuovo contratto Sanità Pubblica 19-21, Tutti i materiali

Firmato il 2 novembre in via definitiva il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Pubblica relativo al triennio 2019-2021, dopo l’intesa raggiunta il 15 giugno scorso.

Tutti i materiali per comprendere al meglio il nuovo contratto. Dal testo integrale a una scheda sui punti principali, dagli arretrati con tabelle economiche agli elementi del nuovo contratto per infermieri, oss, ostetriche, tecnici sanitari e personale tecnico amministrativo.

TUTTO NEI LINK IN BASSO.

 


Assemblea sul nuovo contratto Federcasa - 11 Novembre

Il 4 ottobre 2022 è stato sottoscritto il  CCNL 2019/ 2021 Federcasa per i dipendenti delle aziende , società e enti pubblici economici aderenti a Federcasa

L‘ASSEMBLEA si svolgerà in modalità mista: da remoto su piattaforma Zoom e in presenza nel Salone G. Di Vittorio 3° piano, n. 67 Bologna.

Saranno  presenti i compagni Paolo Camardella e Alessandro Purificato ,componenti della delegazione FP CGIL NAZIONALE.

N.B. Il link per il collegamento verrà inviato il giorno prima dell’ ASSEMBLEA.


Stato di agitazione in ASP Bologna

Oggi, 19 settembre 2022, le sigle territoriali di categoria degli enti locali di Cgil Cisl e Uil hanno inviato comunicazione agli enti preposti relativa alla volontà di indire lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di Asp Città di Bologna.
La motivazione dell’iniziativa è da ricercarsi nella complessa situazione aziendale che si è venuta a determinare negli ultimi tempi in Asp. Fra i tanti problemi evidenziati da lavoratrici e lavoratori ci sono, di certo, importanti problematiche di organico, legate all’incapacità di trattenere in organico – da parte dell’azienda – il personale con profili sociosanitari e assistenziali, e il conseguente ricorso alla somministrazione e a situazioni gestionali sotto organico, con ovvio decremento della qualità del lavoro e del servizio offerto. Inoltre, manca chiarezza circa le prospettive stesse dell’Azienda, a cui è necessario dare di contro stabilità dopo diversi cambi di Direzione Generale nell’ultimo periodo. Occorre poi chiarezza da parte dell’Azienda e, soprattutto, da parte del Comune di Bologna, sulle prospettive relative ai servizi riconducibili alla Coesione sociale (che complessivamente coinvolgono a vario titolo circa un quarto del personale di ASP) e alla loro destinazione ultima. Sempre relativamente alle prospettive, è tuttora da evidenziare la crisi ormai pluriennale nella quale si dibatte la gestione del Patrimonio aziendale, il cui corretto utilizzo dovrebbe essere la base del funzionamento di ASP.
Situazioni, almeno la prima, presenti in altre strutture analoghe ma aggravate da situazioni di cattiva organizzazione che le organizzazioni sindacali hanno ribadito più volte negli ultimi anni.
Tra le altre cose, le organizzazioni sindacali credono che non sia più rimandabile un ragionamento di carattere strategico tempo in prospettiva sul sistema delle Asp nel loro complesso.
Per quanto riguarda Bologna, non è più rimandabile neppure un confronto con chi rappresenta di fatto la proprietà dell’azienda, ovvero il Comune.


Europe for Peace – Costruiamo l’Europa di Pace - 22 Luglio

Giornata nazionale di mobilitazione della campagna Europe for Peace – Costruiamo l’Europa di Pace, convocata dalla Rete italiana Pace e Disarmo, insieme ad una ampia coalizione di reti, movimenti, associazioni, sindacati, studenti, giovani per fermare la guerra in Ucraina e costruire una Europa di pace.

BOLOGNA – Piazza del Nettuno
Venerdì 22 luglio ore 18.00
 Interventi delle associazioni promotrici e aderenti
 Mons. Matteo Zuppi Arcivescovo di Bologna e Presidente Cei
 Rita Monticelli delegata Sindaco di Bologna sui diritti umani
 Flash mob

Acli Bologna – Anpi Bologna – Arci Bologna – Auser Bologna – Cgil Bologna – Comitato difesa prigionieri politici in Iran – Circolo Acli Giovanni XXIII Bologna – Comunità Islamica di Bologna – Comunità S. Egidio – Cucine Popolari – Donne in nero Bologna – Donne per Nasrin – Legambiente Bologna – Libera Bologna – Manifesto in Rete – Mediterranea – Nexus E.R. – Pax Christi Bologna – Period Think Tank – Portico della Pace di Bologna – Rete Studenti Medi e Rete degli Universitari Bologna.

TACCIANO LE ARMI NEGOZIATO SUBITO!
Verso una conferenza internazionale di pace Giornata nazionale di mobilitazione per la Pace in tutte le città italiane L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea e globale.

Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.

Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.

Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la popolazione.
Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello russo, delle istituzioni internazionali.

La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed imboccare una strada diversa da quella attuale.

Per questo – a 150 giorni dall’inizio della guerra – promuoviamo per il 23 luglio una giornata nazionale di mobilitazione per la pace con iniziative in tutto il paese per ribadire: TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATO SUBITO!


Firmato accordo fra Fp-Cgil Bologna e Aldia: stabilizzazioni dopo 90 giorni di lavoro!

Firmato accordo fra Fp-Cgil Bologna e Aldia che garantisce il posto fisso dopo 90 giorni di lavoro con contratto a tempo determinato.
Nell’ambito del confronto sul cambio d’appalto dei servizi educativi scolastici dell’Asc Insieme (che gestisce i servizi per conto dell’Unione Reno- Lavino- Samoggia), dopo un approfondito confronto la Fp-Cgil di Bologna e la cooperativa sociale Aldia (che subentra nel servizio alle cooperative Libertas e Cadiai) hanno concordato alcuni punti importanti per garantire la continuità lavorativa e la qualità del servizio;
Oltre a garantire il passaggio alle medesime condizioni al personale a tempo indeterminato proveniente dalle cooperative uscenti, Aldia si impegna a garantire a tutti i neoassunti con contratto a termine la stabilizzazione a tempo indeterminato dopo appena tre mesi di servizio per tutto l’anno scolastico 2022/23;
 Per la Fp-Cgil di Bologna si tratta di un accordo molto positivo, che nel giro di pochi mesi potrà determinare la stabilizzazione di diverse decine di educatori professionali di cooperativa sociale sul territorio di Casalecchio di Reno, Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa e Monte San Pietro.


Inaccettabili carichi di Lavoro per il personale dell'Operosa nella Casa di Cura Nigrisoli

ADESSO BASTA! FP CGIL E LAVORATRICI VERSO LO STATO DI AGITAZIONE.

Nella struttura privata convenzionata Nigrisoli di Bologna, Gruppo Garofalo Health Care, i carichi di lavoro per le lavoratrici dell’azienda Operosa che effettuano pulizie e distribuiscono il vitto sono sempre più gravosi, il personale che cessa viene solo parzialmente sostituito.

Nel turno di pomeriggio è presente solo un’operatrice per ogni reparto, una per 60 posti letto al 1° piano – attualmente reparto Covid – una per oltre 60 posti letto al 2° piano – Chirurgia e Riabilitazione- che svolge da sola una consistente attività di pulizia di camera vuote e corridoi, soluzione delle emergenze varie, distribuzione di ristoro a pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, distribuzione del vitto ai pazienti. Capita, in situazioni di emergenza, che l’unica lavoratrice dell’Operosa presente in reparto di pomeriggio non abbia nemmeno la possibilità di andare in bagno proprio perché sola in servizio.

L’Operosa non rispetta il capitolato d’appalto in cui è esplicitamente prevista la presenza di due addette alla distribuzione del vitto, oltre ad un’addetta del personale sanitario di Nigrisoli.

Tale forte disagio ha un impatto inevitabile sulle attività lavorative del personale sanitario del Nigrisoli e sulla qualità del servizio rivolto ai pazienti.

La Direzione di Ospedali Privati Riuniti – Nigrisoli – conosce il problema e nell’incontro col sindacato ha confermato che ci sono criticità. La Fp Cgil ha da mesi, e più dettagliatamente in un incontro svolto due settimane fa, evidenziato la grave criticità ma nulla è cambiato. Nell’incontro ultimo del 9 Maggio, invece, l’Operosa ha riferito che la Direzione del Nigrisoli è pienamente soddisfatta. In buona sostanza la versione cambia a seconda dell’interlocutore.

Il gruppo Garofalo Health Care, di cui Nigrisoli fa parte, ha molto recentemente annunciato 80,4 milioni di ricavi nel primo trimestre 2022, in aumento del 33,2% rispetto al primo trimestre dell’anno precedente. Nello stesso periodo il Margine Operativo Lordo del gruppo ha visto una crescita del 35,2%, il risultato netto ha visto un aumento del 17,9%.

Da un lato, dunque, utili economici, dall’altro un peggioramento significativo delle condizioni di lavoro delle lavoratrici in appalto e dei professionisti sanitari.

Diciamo basta! In questi giorni assieme alle lavoratrici dipendenti dell’Operosa decideremo le iniziative di lotta, fino a quando non saranno garantite le necessarie presenze di personale.


ASP Città di Bologna: Occorre chiarezza sulle prospettive dell'Azienda

Quali prospettive sul futuro dell'ASP Bologna

Nella giornata di oggi, 13 maggio 2022, nel corso di un confronto con la Direzione Generale dell’Azienda, abbiamo richiesto un chiarimento specifico relativo ai contenuti di un atto di indirizzo del Comune di Bologna diretto ad Asp, nel quale si fa esplicito riferimento alla necessità di aprire un confronto interno fra Azienda e Comune (e socio di maggioranza) relativo alla revisione dei servizi e alla definizione delle prospettive di sviluppo e direzione di Asp Città di Bologna.

Si tratta di una comunicazione interna che ci ha immediatamente portato a ipotizzare una finalità volta a riorganizzare in profondità e ritrasferire presso il Comune stesso i servizi afferenti all’area della Coesione sociale.

La Direzione Generale ha definito l’atto come propedeutico alla gestione futura di Asp, non ha confermato le nostre impressioni ma non le ha nemmeno smentite.

Abbiamo quindi richiesto e ottenuto la convocazione di un incontro dedicato esclusivamente  a tale tema alla presenza di Direttore Generale e Amministratore Unico, con la finalità di avere maggiore chiarezza sulle scelte del Comune di Bologna e così coinvolgere il personale nella discussione sulle prospettive aziendali, premettendo che la finalità di questo confronto non potrà non tenere in considerazione la funzionalità dei servizi, la loro coerenza organizzativa, la tutela del personale e la necessità di salvaguardare la centralità strategica di Asp Città di Bologna e la sua autonomia nel quadro cittadino dei servizi alla persona.


Città Metropolitana: Il problema non è il lavoro agile!

Nell’incontro di ieri 30 Marzo 2022, l’Amministrazione della Città Metropolitana di Bologna ha comunicato che sul fronte assunzioni, contrariamente a quanto annunciato pubblicamente poche settimane fa al momento del varo del bilancio di previsione, non solo l’incremento di personale previsto non ci sarà ma è a rischio la possibilità di dare copertura al turn over, che al momento parrebbe garantita solo per il 2022 ma non per i prossimi anni.

A fronte di un notizia di tale portata e seppur consapevoli, come è noto, che la capacità assunzionale degli enti pubblici e quindi anche della Città metropolitana di Bologna, è vincolata alla norma nazionale, – verso la quale la FP CGIL ha aperto una vertenza nazionale per chiedere al Governo un piano straordinario di assunzioni nella Pubblica Amministrazione necessario a garantire alle cittadine e ai cittadini i servizi pubblici che altrimenti rischiano di essere consegnati al mercato privato – , abbiamo chiesto alla Città Metropolitana di Bologna l’apertura immediata di un tavolo permanente per verificare, in prima battuta se gli obiettivi che l’Ente sta assegnando in questi giorni ai vari servizi, definiti su un incremento di personale che non ci sarà, siano a questo punto davvero sostenibili o se debbano invece essere ridefiniti e poi di verificare la necessità di intervenire in maniera condivisa sull’organizzazione dell’Ente per garantire la sostenibilità e la tenuta dei servizi metropolitani.

Ci pare decisamente il momento di stabilire una rinnovata alleanza tra Amministrazione e Lavoratori. Di nuovo dopo la distruzione per legge dell’istituzione provinciale prima, e la drammatica esplosione della pandemia più di recente. Situazioni nelle quali le lavoratrici e i lavoratori della Città Metropolitana, tutti, hanno fatto il possibile e con il massimo impegno per garantire i servizi dovuti alla cittadinanza metropolitana in un contesto giuridico ed economico complicato e sfavorevole.

Da parte della Direzione Generale invece, abbiamo dovuto ascoltare  una “lezione” sulle relazioni sindacali e sulla necessità di distinguere bene tra informazione, partecipazione e contrattazione, oltra a ricevere l’informazione su una revisione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile – POLA – che annulla completamente tutto il lavoro fatto dal 2019 ad oggi sullo sviluppo della modalità di lavoro agile nella Città Metropolitana di Bologna, riducendolo ad uno strumento meramente conciliativo fatto di un giorno a settimana “concesso” più o meno a pioggia, quasi un regalo come se non fosse lavoro.

Nessun documento né concreto passo avanti ad esempio per i cantonieri che rischiano quotidianamente sia la salute propria che le denunce dei cittadini, o per i tecnici della viabilità e dell’edilizia scolastica chiamati a responsabilità e carichi di lavoro sempre più insostenibili, o sulla situazione della Polizia Locale che opera in assenza di punti di responsabilità apicali (Posizione Organizzativa e Comandante) e pare a breve senza dirigente, o sulla situazione trasversale di servizi interi che si reggono sul ricorso al lavoro straordinario.

Può essere che la priorità per l’Ente sia quella di mettere fine all’idea innovativa del lavoro agile, già ampiamente sperimentata nella Città Metropolitana, come strumento di maggiore produttività ed efficacia nel rispondere alle esigenze dell’area metropolitana?

Priorità peraltro condita dalla motivazione che si deve far così per allinearsi al Comune di Bologna e che si tratta di una decisione comunque “non negoziabile”.

Da oltre un mese, assieme alla confederazione, abbiamo rappresentato la necessità di definire un nuovo protocollo di relazioni sindacali presentando proposte. Ma ancora non abbiamo risposte.

Confidiamo davvero in un ripensamento, per il quale c’è ancora tempo, e a ben altra disponibilità al confronto da parte dell’Amministrazione, altrimenti dovremo concludere che non è davvero tempo di alleanze tra lavoratori e Amministrazione, anzi.