Non è passato tanto tempo da quando avanzava l’idea del primo cittadino di Bologna di trasformare il partito al governo della nostra città in una forza progressista, del fare, capace di rappresentare i più deboli, mettendo al centro il tema del lavoro. L’’idea di richiamarsi al lavoro nel nome è sì una proposta interessante che deve però trovare corrispondenza nei fatti e questa amministrazione in un momento storico difficile, non sembra andare in quella direzione.

La Polizia Locale, da tempo, rivendica tavoli di trattativa che si sono arenati nonostante le numerose richieste da parte delle OO.SS., tavoli necessari da un lato, a contrastare la perdita del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, dall’altro a garantire condizione di lavoro e di sicurezza sempre più alte.

In un periodo in cui l’attività degli agenti sarà intensificata da importanti progetti cittadini con un organico ai minimi storici (circa 540 operatori), è evidente che l’A.C. chiederà uno sforzo importante al Corpo: Bologna Città 30, un cambiamento storico culturale della mobilità cittadina che vede al centro la Polizia Locale con iniziative specifiche sul territorio; il Tram a Bologna i cui cantieri sono già partiti e dureranno altri 3 anni con inevitabili ricadute sul traffico urbano. Non dimentichiamo poi l’impegno profuso durante l’alluvione con servizi volontari nelle zone colpite!
Non è giusto perciò che una A.C come quella di Bologna, continui a trincerarsi dietro la mancanza di risorse economiche, tanto da presentare pochi giorni fa ai sindacati, un Fondo delle risorse decentrate 2023, ovvero i soldi destinati al salario accessorio dei dipendenti (indennità, produttività ecc..), con un ammontare complessivo più basso del limite di spesa stabilito dal D.Lgs. 75/2017 e riferito al lontanissimo anno 2016. Ne deriva che quest’anno al fondo 2023 mancano più di 800.000 € di scostamento, in un contesto economico difficile con un’inflazione a due cifre, un caro affitti che non permette di sopravvivere ed un CCNL già scaduto da 2 anni… e questo è semplicemente inaccettabile!

Se il comune non farà la sua parte a fronte di un maggiore impegno lavorativo si avrebbe un abbassamento drastico della produttività e l’impossibilità di adeguare le indennità al nuovo CCNL 2019-2021.La situazione riguarderebbe purtroppo tutti i dipendenti comunali.

Non si troverebbero quindi risorse economiche da destinare al personale perché il bilancio soffre ma apprendiamo che l’A.C. paga migliaia di euro per la campagna promozionale per “Bologna Città 30” alla FIU (Fondazione Innovazione Urbana) e ad un’agenzia di comunicazione di Milano.
Al contempo l’Amministrazione disapplica il “Regolamento delle prestazioni del personale della Polizia Locale a carico di terzi per lo svolgimento di Manifestazioni ed eventi sul territorio comunale” PG. 200741/2019, in cui il pagamento delle ore di servizio straordinario degli operatori di P.L. per eventi di rilevanza cittadina (concerti, partite ecc..) potrebbe essere completamente a carico delle organizzazioni e non pesare sul bilancio del Comune.

Riteniamo che queste condizioni siano inaccettabili e rileviamo che tante altre sono le questioni irrisolte sia di natura economica sia relative alla sicurezza degli operatori:

dal 2018 chiediamo il riconoscimento dei buoni pasto al pari degli altri dipendenti comunali. E’ stato tolto anche il buono pasto per lo straordinario nel servizio notturno;

non è stata ancora recuperata la perdita media di circa 35 euro sul festivo infrasettimanale, in seguito all’uniformazione al CCNL 2019-2021;

chiediamo l’aumento dell’indennità di servizio esterno: il C.C.N.L. 19/21 consente di aumentare tale indennità a 15 euro giornaliere;

indennità di funzione: nonostante l’attivazione in diverse realtà comunali del territorio nazionale, continuiamo a trovare forte resistenza per l’introduzione di questa indennità nel Comune di Bologna;

sono state modificate unilateralmente le regole di conteggio delle giornate di cambio turno per il riconoscimento della relativa indennità con la conseguente perdita economica per alcuni operatori;

chiediamo da tempo nuovi protocolli con le autorità sanitarie insistenti sul territorio comunale per agevolare gli interventi successivi alle richieste di accertamenti urgenti ex artt. 186 e 187 c.d.s;

chiediamo da tempo una nuova disposizione operativa per uniformare gli interventi su T.s.o. e A.s.o. che riflettano e mettano in pratica le linee guida in materia dettate dall’Asl competente già nel 2019;

chiediamo protocolli di interventi congiunti con le altre FF.OO. nei servizi di controllo piazze e zone della movida a tutela degli stessi operatori che spesso si trovano in pattuglia in tre la notte in luoghi altamente affollati;

chiediamo da tempo un confronto per l’introduzione delle body cam: sono oramai diversi anni che si dibatte su questo tema che riteniamo vada affrontato insieme ai rappresentanti dei lavoratori perché è visto come strumento di prevenzione e tutela dell’attività dell’operatore;

Per noi è fondamentale valorizzare il fattore umano come strategico sia nella dimensione del lavoro che come oggetto dell’attività dei pubblici servizi. Se si scommette sui propri dipendenti si determina il successo collettivo, se invece si disinveste sull’adeguamento delle retribuzioni e sul rendere attrattivo questo ente si genera il fallimento di grandi progetti.
E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI INVERTIRE LA ROTTA, PERCIO’ AL VIA ALCUNE INIZIATIVE A PARTIRE DAL PROSSIMO 21 LUGLIO 2023 ALLE ORE 11.30 CON UN PRESIDIO IN CONSIGLIO COMUNALE DURANTE LA SEDUTA DEL QUESTION TIME