Zero euro per valorizzare la Polizia Locale del Comune di Bologna - Presidio in Consiglio Comunale Venerdì 21 Luglio alle ore 11,30
Non è passato tanto tempo da quando avanzava l’idea del primo cittadino di Bologna di trasformare il partito al governo della nostra città in una forza progressista, del fare, capace di rappresentare i più deboli, mettendo al centro il tema del lavoro. L’’idea di richiamarsi al lavoro nel nome è sì una proposta interessante che deve però trovare corrispondenza nei fatti e questa amministrazione in un momento storico difficile, non sembra andare in quella direzione.
La Polizia Locale, da tempo, rivendica tavoli di trattativa che si sono arenati nonostante le numerose richieste da parte delle OO.SS., tavoli necessari da un lato, a contrastare la perdita del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori, dall’altro a garantire condizione di lavoro e di sicurezza sempre più alte.
In un periodo in cui l’attività degli agenti sarà intensificata da importanti progetti cittadini con un organico ai minimi storici (circa 540 operatori), è evidente che l’A.C. chiederà uno sforzo importante al Corpo: Bologna Città 30, un cambiamento storico culturale della mobilità cittadina che vede al centro la Polizia Locale con iniziative specifiche sul territorio; il Tram a Bologna i cui cantieri sono già partiti e dureranno altri 3 anni con inevitabili ricadute sul traffico urbano. Non dimentichiamo poi l’impegno profuso durante l’alluvione con servizi volontari nelle zone colpite!
Non è giusto perciò che una A.C come quella di Bologna, continui a trincerarsi dietro la mancanza di risorse economiche, tanto da presentare pochi giorni fa ai sindacati, un Fondo delle risorse decentrate 2023, ovvero i soldi destinati al salario accessorio dei dipendenti (indennità, produttività ecc..), con un ammontare complessivo più basso del limite di spesa stabilito dal D.Lgs. 75/2017 e riferito al lontanissimo anno 2016. Ne deriva che quest’anno al fondo 2023 mancano più di 800.000 € di scostamento, in un contesto economico difficile con un’inflazione a due cifre, un caro affitti che non permette di sopravvivere ed un CCNL già scaduto da 2 anni… e questo è semplicemente inaccettabile!
Se il comune non farà la sua parte a fronte di un maggiore impegno lavorativo si avrebbe un abbassamento drastico della produttività e l’impossibilità di adeguare le indennità al nuovo CCNL 2019-2021.La situazione riguarderebbe purtroppo tutti i dipendenti comunali.
Non si troverebbero quindi risorse economiche da destinare al personale perché il bilancio soffre ma apprendiamo che l’A.C. paga migliaia di euro per la campagna promozionale per “Bologna Città 30” alla FIU (Fondazione Innovazione Urbana) e ad un’agenzia di comunicazione di Milano.
Al contempo l’Amministrazione disapplica il “Regolamento delle prestazioni del personale della Polizia Locale a carico di terzi per lo svolgimento di Manifestazioni ed eventi sul territorio comunale” PG. 200741/2019, in cui il pagamento delle ore di servizio straordinario degli operatori di P.L. per eventi di rilevanza cittadina (concerti, partite ecc..) potrebbe essere completamente a carico delle organizzazioni e non pesare sul bilancio del Comune.
Riteniamo che queste condizioni siano inaccettabili e rileviamo che tante altre sono le questioni irrisolte sia di natura economica sia relative alla sicurezza degli operatori:
dal 2018 chiediamo il riconoscimento dei buoni pasto al pari degli altri dipendenti comunali. E’ stato tolto anche il buono pasto per lo straordinario nel servizio notturno;
non è stata ancora recuperata la perdita media di circa 35 euro sul festivo infrasettimanale, in seguito all’uniformazione al CCNL 2019-2021;
chiediamo l’aumento dell’indennità di servizio esterno: il C.C.N.L. 19/21 consente di aumentare tale indennità a 15 euro giornaliere;
indennità di funzione: nonostante l’attivazione in diverse realtà comunali del territorio nazionale, continuiamo a trovare forte resistenza per l’introduzione di questa indennità nel Comune di Bologna;
sono state modificate unilateralmente le regole di conteggio delle giornate di cambio turno per il riconoscimento della relativa indennità con la conseguente perdita economica per alcuni operatori;
chiediamo da tempo nuovi protocolli con le autorità sanitarie insistenti sul territorio comunale per agevolare gli interventi successivi alle richieste di accertamenti urgenti ex artt. 186 e 187 c.d.s;
chiediamo da tempo una nuova disposizione operativa per uniformare gli interventi su T.s.o. e A.s.o. che riflettano e mettano in pratica le linee guida in materia dettate dall’Asl competente già nel 2019;
chiediamo protocolli di interventi congiunti con le altre FF.OO. nei servizi di controllo piazze e zone della movida a tutela degli stessi operatori che spesso si trovano in pattuglia in tre la notte in luoghi altamente affollati;
chiediamo da tempo un confronto per l’introduzione delle body cam: sono oramai diversi anni che si dibatte su questo tema che riteniamo vada affrontato insieme ai rappresentanti dei lavoratori perché è visto come strumento di prevenzione e tutela dell’attività dell’operatore;
Per noi è fondamentale valorizzare il fattore umano come strategico sia nella dimensione del lavoro che come oggetto dell’attività dei pubblici servizi. Se si scommette sui propri dipendenti si determina il successo collettivo, se invece si disinveste sull’adeguamento delle retribuzioni e sul rendere attrattivo questo ente si genera il fallimento di grandi progetti.
E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI INVERTIRE LA ROTTA, PERCIO’ AL VIA ALCUNE INIZIATIVE A PARTIRE DAL PROSSIMO 21 LUGLIO 2023 ALLE ORE 11.30 CON UN PRESIDIO IN CONSIGLIO COMUNALE DURANTE LA SEDUTA DEL QUESTION TIME
In sanità taglio del personale e delle retribuzioni: con quali risorse verrà messa in campo la riorganizzazione?
Negli ultimi giorni si sono susseguite numerose dichiarazioni da parte della politica riguardanti il potenziamento della rete ospedaliera pubblica, sia in città che nel territorio.
La cosa non può che farci piacere, però non si sposa con lo stato reale dei fatti.
Siamo, infatti, in pieno piano di rientro delle aziende imposto dalla regione per evitare il commissariamento, questo sta comportando già adesso, un numero minore di personale (non sostituito) e di servizi per i cittadini.
Questa è la realtà con cui, chi sta nel mondo reale, deve ogni giorno fare i conti.
Lo scorso giovedì 13 luglio in azienda Usl ci è stato chiaramente detto che l'azienda non ha la possibilità di spendere un solo euro da bilancio per valorizzare i professionisti di ogni ruolo.
Al Sant'Orsola Malpighi il finanziamento per l'indennità di Ps è inferiore rispetto agli operatori in servizio, ed all'Istituto Ortopedico Rizzoli addirittura è stata sospesa, per parte del personale di sala operatoria, l'indennità di rischio radiologico.
Come Fp Cgil sosteniamo che non può esistere nessun potenziamento a zero risorse, e che qualsiasi progetto messo in campo con un ottica di risparmio è un progetto destinato a fallire.
Sarebbe serio, quando si parla di Cau, Case della Comunità o di riaperture di sale operatorie nel territorio che si dicesse con quali risorse si fanno, come si assume il personale e se ci sono i soldi per pagarlo e se è garantita la sicurezza degli utenti.
Altrimenti si crea solo confusione che non fa bene a nessuno.
Marco Pasquini Segretario Generale Fp Cgil Bologna - Gaetano Alessi Resp. Comparto Sanità Fp Cgil Bologna
Le sedi sincali, casa delle lavoratrici e lavoratori, non si toccano
Le sedi sindacali sono la casa delle lavoratrici e dei lavoratori. Le sedi sindacali non si toccano.
Oggi 12 Luglio, i segretari generali della Funzione Pubblica e della Camera del Lavoro di Bologna al Sant'Orsola.
Dopo il gesto fascista di ieri, oggi è stata occasione per i delegati e gli attivisti della Funzione Pubblica della Cgil per ribadire a chi pensa di intimidirci o intimorirci, che non abbiamo alcuna intenzione di fare passi indietro. Difendiamo i servizi pubblici per tutte e tutti, difendiamo il lavoro pubblico, difendiamo i valori della nostra Repubblica, nata dalla Resistenza.
Da oggi in sala Rsu è esposto un manifesto con una citazione della senatrice Liliana Segre, per ricordarci il valore della memoria in tempi grigi.
È stato importante che anche la Direzione dell'Azienda Ospedialiera sia stata presente a portare la solidarietà del Direttore Generale.
Andiamo avanti tutte e tutti insieme.
Vandalizzata la Saletta Sindacale della FP CGIL in AOSP Sant'Orsola Malpighi
Danneggiate le bacheche sindacali fissate alla porta di entrata della sede, il tutto "firmato" con scritte di matrice fascista. E’ stato aperto un procedimento di denuncia presso la DIGOS di Bologna perché atti del genere, non devono passare sotto silenzio
A prova del nostro impegno Antifascista e di tutela dei valori costituzionali, ed il nostro lavoro quotidiano in difesa dei diritti nei luoghi di lavoro contro ogni forma di discriminazione.
Non ci sentiamo minimamente intimiditi, ma preoccupa il clima, di impunità e nessun rispetto delle regole, che l'attuale esecutivo sta creando.
Noi abbiamo già sistemato le bacheche e ripulito le scritte e riaperto la casa dei lavoratori e delle lavoratrici dentro il Sant'Orsola.
Però una riflessione sulla partecipazione, ogni uomo o donna che si richiama alla democrazia ed alla inclusione, crediamo debba farla.
Il Futuro è Pubblico
Si tratta di una affermazione impegnativa.
Esprime la convinzione che il benessere della collettività, possa essere perseguita e garantita solo attraverso forti politiche pubbliche che determinino la condizione per la quale le istituzioni pubbliche, gli organi dello Stato, la Pubblica amministrazione, siano in grado di governare i processi economici che riguardano la vita delle persone e delle comunità, per migliorarne le condizioni.
Condizioni che sono riferibili sicuramente alla questione salariale ma che non possono prescindere da ciò che ogni giorno dovremmo poter dare per scontato:
la produzione e la distribuzione del cibo e quindi mercati alimentari orientati al benessere dei consumatori e dei produttori di cibo;
la distribuzione di acqua potabile sicura;
la fornitura dell'energia elettrica, non razionata;
del gas;
infrastrutture e trasporti pubblici efficienti;
edilizia residenziale pubblica e accessibile;
la raccolta e il ciclo dei rifiuti:
una istruzione avanzata e gratuita;
servizi sanitari evoluti e accessibili;
servizi di cura per bambini e anziani.
Tutto ciò che rappresenta l'infrastruttura della vita quotidiana e la base materiale del benessere della collettività e della coesione sociale.
La così detta economia fondamentale.
Il benessere della collettività dovrebbe essere il principio guida dell’azione economica e politica.
Chi studia i processi che fanno riferimento all'economia fondamentale, ci dice che da molti anni l'Italia e i Paesi europei seguono una strada diversa:
l'economia fondamentale è messa al servizio del business, esasperando la competitività l'orientamento alla massimizzazione del profitto, la propensione all’accumulazione finanziaria e alla rendita, con il conseguente inisprimento delle disuguaglianze e la dissoluzione dei legami sociali.
E quindi, come si fa?
Come si possono rideterminare le condizioni per le quali l’attività economica, privata o pubblica che sia, si possa ritenere legittima soltanto se opera a vantaggio, e non a detrimento, della società?
Quale ruolo può e deve giocare il sindacato, la CGIL e con quali alleanze?
Sono gli spunti di riflessione dai quali sono scaturiti gli approfondimenti con il Segretari generali della Fp cgil Serena Sorrentino, della Flc cgil Gianna Fracassi, della Filt Cgil Stefano Malorgio e con Marianna Scarinci coordi atrice del Link di Bologna, alla luce della questione salariale, dei problemi legati al PNRR e al disegno di Legge Calderoli sull'Autonomia differenziata.
Quale futuro per l'ospedale di Budrio
BUDRIO (BO) 4 Luglio 2023. Importante assemblea pubblica organizzata dalle Funzioni Pubbliche di CGIL CISL e UIL, sul futuro dell'Ospedale di Budrio e più complessivamente del Servizio Sanitario dell'area metropolitana.
Un appuntamento che, oltre alla presenza delle Lavoratrici e Lavoratori del polo ospedaliero, ha visto la partecipazione di cittadine e cittadini del territorio e, a sorpresa, dell'Assessore Raffaele Donini, del Direttore Generale dell'AUSL Bologna Paolo Bordon e della Sindaca di Budrio Debora Badiali.
Molti i contributi di merito dei partecipanti che hanno evidenziato le pesanti condizioni di lavoro, a fronte della carenza di personale e la preoccupazione di essere di fronte ad un processo di riduzione dell'offerta pubblica dei servizi di cura rivolti alle cittadine e ai cittadini.
l'Assessore Donini ha dato rassicurazioni sull'obiettivo della Regione di salvaguardare il forte ruolo pubblico e la sua titolarità costituzionale nell'erogazione dei servizi di cura e il Direttore Generale ha aggiunto che il polo di Budrio manterrà la sua attuale vocazione.
Sulla questione che fa capo al piano di riordino della Regione di riorganizzazione del sistema emergenza-urgenza abbiamo sollecitato un tavolo di confronto di merito necessario a declinare sotto il profilo organizzativo la sua praticabilità a fronte di finanziamenti calanti da parte dello Stato sia sul piano economico che di personale.
Abbiamo infatti ribadito che senza risorse e senza un piano straordinario di assunzioni c'è il rischio che la riorganizzazione, pur necessaria si trasformi in un processo di razionalizzazione e quindi di riduzione dei servizi.
L'incontro si farà entro la fine di luglio.
INSIEME PER LA COSTITUZIONE”, IL 24 GIUGNO A ROMA IN PIAZZA DEL POPOLO
Avere una sanità pubblica vuol dire garantire le cure per tutte e tutti, in tutto il Paese, e fermare la privatizzazione della sanità e della salute.
A difesa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: il diritto al lavoro e la tutela del lavoro rappresentano i pilastri della nostra Costituzione ma i numeri degli infortuni mortali, gli infortuni e le malattie professionali sono ancora inaccettabili.
Archivio di Stato di Bologna Organico sotto del 40%
In Piazza de’ Celestini, nel cuore della Bologna medioevale, nell'ex Convento dei monaci Celestini, c’è la sede dell’Archivio di Stato di Bologna. Un ente prestigioso, tra i più frequentati d'Italia, istituito con R.D. nell’ottobre 1874, che coi suoi 38 km circa di scaffalature custodisce la memoria storica della Città e del territorio della sua provincia. Qui gli studiosi trovano preziosi materiali e assistenza qualificata di personale del servizio pubblico dei Beni Culturali competente e dedito a custodire e valorizzare un’eccellenza assoluta.
Questo grande patrimonio di documentazione e di professionalità, sta vivendo una grave crisi legata ad una carenza crescente di personale, con il 40% di scopertura dell’organico. Solo il senso di responsabilità dei lavoratori e la consapevolezza di svolgere un fondamentale servizio pubblico fa sì che l’Archivio apra ancora i propri battenti a chi necessiti di consultarne la documentazione non solo per la ricerca storica, ma anche per la tutela dei propri diritti.
La gravità della situazione è emersa con chiarezza nel corso degli ultimi confronti sindacali: con gli imminenti pensionamenti, è stato comunicato, l'ulteriore riduzione di servizi al pubblico sarà inevitabile, con tutte le ripercussioni che questo comporterà.
L'Archivio per legge svolge funzioni di tutela e valorizzazione dei beni che ha in consegna: le risorse umane servono anche per garantire la conservazione del patrimonio, attraverso la progettazione e l'esecuzione di interventi da parte di personale qualificato. Anche la Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica annessa all' Archivio di Stato di Bologna, una delle 17 in tutta Italia, nella quale si organizzano i corsi di specializzazione per archivisti, è in sofferenza per carenza di personale, ed è concreto il rischio di disperdere alte professionalità e di non prepararne di nuove.
Noi intendiamo ritornare alle 60 ore di apertura settimanale indicate nella "carta della qualità dei servizi", riteniamo si possa e si debba, assumendo il personale necessario già previsto in pianta organica, con regolari concorsi pubblici nel rispetto della dignità delle persone.
Le lavoratrici ed i lavoratori dell’Archivio di Stato, con la loro legittima mobilitazione, segnalano alla cittadinanza tutta che “il mondo della cultura ci chiede conto ed esige rispetto”. Sentono la responsabilità e l’orgoglio di prestare la propria attività a servizio di un ente culturale, consapevoli della grande ricchezza del materiale che quotidianamente movimentano e contribuiscono a conservare. A questi lavoratori non possiamo che garantire tutto il nostro appoggio e sostegno, a partire dal rendere di dominio pubblico la gravissima condizione di abbandono in cui versano l'Archivio di Stato e tanti altri enti della Cultura e, dunque, di civiltà del nostro Paese.
Clinica Villalba di Bologna condannata per condotta antisindacale
Il Presidente del Tribunale di Bologna ha dichiarato l'antisindacalità della condotta tenuta dalla Clinica Privata Villalba di Bologna, accogliendo il ricorso ex art. 28 Legge 300/70 promosso dalla Funzione Pubblica CGIL di Bologna con l'Avvocato Guido Reni, in quanto l'azienda ha sostituito lavoratori dipendenti in sciopero con personale esterno in regime di libera professione. Con ciò consentendo la normale erogazione dei servizi.
Importantissimo provvedimento, dunque, che ribadisce il sacrosanto diritto di sciopero dei lavoratori anche in strutture sanitarie che devono garantire i servizi essenziali: quando i lavoratori scioperano non possono essere sostituiti! Il Tribunale di Bologna ha condannato la Clinica Villalba, del Gruppo Villa Maria, a non reiterare la condotta denunciata e a pubblicare, a sue spese, sui maggiori quotidiani nazionali e locali la parte dispositiva del decreto, nonché a sostenere tutte le spese processuali.
E' giunto il momento di dare dignità e valore alla contrattazione a Villalba e nel comparto della sanità privata.
Centro Protesi INAIL Vigorso - Con l'impegno di tutti, riaprire tutto ma in sicurezza
Nella notte tra martedì e mercoledì della settimana scorsa, l’acqua si era solo affacciata presso l’INAIL di Vigorso, Centro Pubblico di eccellenza assoluta in campo protesico. L’intervento tempestivo dei Vigili del Fuoco aveva restituito temporaneamente piena funzionalità alla struttura. Ma purtroppo il peggio era alle porte.
Intorno alle 10,30 di mercoledì l’acqua è entrata ovunque (spogliatoi, fisioterapia, mensa) e per l’INAIL di Vigorso non vi è stato più scampo.
Esprimiamo il massimo di vicinanza e solidarietà nei confronti di tutti i colleghi e i degenti della sede INAIL di Vigorso evacuata grazie all’intervento dell’Esercito e della Protezione civile, dopo che per tutta la mattinata il Personale sanitario interno aveva garantito assistenza ai pazienti ricoverati ai piani più alti dell’edificio.
La sequenza di scene e di immagini che provengono da quei luoghi possono fare solo immaginare il carico di dolore e lo sconforto patito, alla vista della propria sede devastata dall’inondazione. E sin da subito ci siamo resi disponibili per ogni cosa potesse alleviare il carico di sofferenza e disagio.
La fase che si apre adesso ci vedrà protagonisti in tutte quelle iniziative di solidarietà con le quali si intende tangibilmente portare aiuto a tutte le persone coinvolte. In parallelo si dovrà avere il massimo impegno per la riapertura completa in tempi celeri nella massima sicurezza di chi ci lavora, salvaguardando al meglio le costose attrezzature che contiene. Intendiamo contribuire fattivamente a promuovere quella cultura della prevenzione così importante per un territorio fragile come il nostro di modo da scongiurare per il futuro simili sciagure.
Nell’apprezzare l’attivazione immediata del lavoro agile emergenziale, senza lunari pretese di consumare ferie e permessi come avvenuto altrove, se ne richiede l’opzione per tutti coloro che sono coinvolti direttamente o indirettamente dall’inondazione e, anche, per tutte quelle situazioni familiari particolari.
Occorre poi dare la possibilità per chi lo vorrà di prestare servizio nelle sedi più prossime al proprio domicilio. Tutto ciò nell’ottica di dare serenità alle persone e assicurare dignità al proprio lavoro.










